Chords for Bollani: Ecco perché odiavo la musica classica

Tempo:
146.15 bpm
Chords used:

G

D

Am

E

Bb

Tuning:Standard Tuning (EADGBE)Capo:+0fret
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Bollani: Ecco perché odiavo la musica classica chords
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[G]
[Bb]
[Eb] [Ab]
[Gb] [F]
[Bb] [G]
Dunque io volevo fare [F] il
in qualche modo volevo fare un mestiere che mi consentisse di stare sul palco,
volevo fare l'attore o il cantante, perché da bambino avevo cinque anni erano le due figure
che avevo identificato come persone che stavano su un palco e prendevano un applauso.
Il pianoforte è arrivato quasi per caso perché i miei genitori, che non erano musicisti, non erano musicisti in famiglia,
mi hanno proposto di iniziare uno strumento per accompagnare un giorno la mia voce,
in caso avessi fatto davvero il cantante, quindi poteva essere il pianoforte, la chitarra o la fisarmonica.
La scelta è caduta sul pianoforte e io poi mi sono appassionato dello [Bb] strumento.
Ma devo dire, la cosa si è risolta decisamente a favore del pianista rispetto alla voglia mia di fare cantante
quando ho incontrato sul mio cammino dischi di Renato Carosone,
perché finalmente c'era uno che faceva più o meno quello che avevo in mente io, il guitto, l 'autore, il pianista preparato,
però anche il cantautore e il performer, e l'attore in un certo senso.
Quindi lì ho capito che avrei voluto continuare [Em] davvero col pianoforte [Ab] e poi mi sono distratto,
quindi prima di [Eb] arrivare a cantare nell'ultimo [Db] disco o cantare qua e là in altri dischi,
ma in [B] questo caso ho scritto [Db] proprio le canzoni, il testo e musica,
[G] prima di arrivare a fare questo mi sono diplomato in pianoforte a Firenze
e nel frattempo di nascosto ho [D] studiato l'improvisazione jazz.
[G]
[D] [G]
Sono andato a lezione subito [D] da Luca Flores [Bm] a Firenze,
poi da [Ab] Mauro Grossi, poi ho seguito sia una jazz con Franco D'Andrea,
Bruno Tommaso che faceva un seminario di arrangiamento al CAM [G] a Firenze,
per cui insomma ho avuto dei buoni insegnanti.
Tutto questo negli anni dell'adolescenza, nel frattempo continuavo ad andare in conservatorio,
mai pensando che avrei fatto il pianista classico.
Il mio insegnante lo credeva perché non [D] sapeva che stavo nel frattempo subdolamente studiando [G] jazz,
ma poi dopo il diploma gli ho dovuto [Am] confessare che in realtà io avevo in mente altro [G] per la mia vita.
[Gm] [Am] [G]
[Am] [D] [G]
Era [Fm] decisamente meglio non [D] dire nulla [G] in quel conservatorio,
ma in [E] conservatorio in generale, perché il corso di jazz non esisteva
[D] e perché [G] in generale [Gb] addirittura la voce più comune [D] fra i ragazzi, cioè fra i professori,
[G] e quindi fra i ragazzi perché erano [D] manipolati psicologicamente i professori,
la voce più comune era che suonare jazz ti rovinava [G] le dita, ti rovinava le mani,
non nel [B] senso fisico vero e proprio, ma ti rovinava l'impostazione delle mani,
e quindi poi suonando Beethoven [D] avreste avuto delle difficoltà
o avresti avuto male alla mano perché [D] avevi studiato jazz.
[G] C'erano delle leggende piuttosto bizzarre che [D] venivano supportate [G] anche da un apparato giornalistico
che parlava dei jazzisti, non so, [Gb] di Thelonious Monk per esempio,
come [Bm] uno che non sapeva suonare, [Am] che buttava [D] la mano e [G] faceva così, sbagliava tutte le note,
e [E] quindi da qui la sua musica era [G] interessante perché lui sbagliava le [E] note
e quindi ha creato una [Gb] musica piena di [G] dissonanze,
che è un po' una leggenda che volendo si poteva applicare anche ai compositori contemporanei.
Non sanno scrivere e quindi fanno questa musica qua,
[Em] ma soprattutto si è applicato ai jazzisti.
[Eb]
I [Em] nemici in conservatorio erano i musicisti di jazz
perché non sapevano [Am] quello che suonavano, in [G] teoria, erano degli [Am] incolti.
[G] Adesso ci sono in giro talmente [Db] tanti, [Bbm] vistosamente più incolti,
che [E] a confronto i musicisti di [Eb] jazz sembrano [Bb] accademici,
infatti [Fm] adesso il jazz si insegna in [E] conservatorio [C] pericolosamente
perché [Am] speriamo non diventi una musica da [Em] museo.
[C]
[E] [Db] Mi [F] pesava suonare la [Am] musica che avrei dovuto portare al [Bb] diploma, certo,
[E] perché non la capivo assolutamente, non avevo l'età adatta o l [B]'esperienza adatta
[Dm] o gli ascolti adatti per capire [Am] qualcosa della 110 di Beethoven,
che invece dovevo [Bb] eseguire, [E] o della pastorale di Beethoven, [Am] o dell'Aurora.
[G] Per cui erano pochissimi gli autori che mi [Db] piacevano.
Io ho [Bbm] insistito per portare pur le [C] piano di Debussy [E] al diploma
[Bb] e per portare la sonata [Eb] di Liszt, che [Am] inspiegabilmente mi piaceva molto.
Inspiegabilmente dico perché io non è che si è [Em] appassionato di quel tipo di musica, del romanticismo.
[Am] Per cui io sono riuscito a suonare quei due brani,
ma diciamo nel resto dei [Db] dieci anni di conservatorio
[A] ho trovato un altro paio di [Eb] cose che [E] erano nelle mie corde,
una ballata di Chopin [B] in Sol minore [E] e poco altro.
E un concerto di [Am] Prokofiev per pianoforte orchestra, che mi ha fatto studiare il mio maestro,
ma per il [D] resto ero obbligato a farlo.
[A]
Key:  
G
2131
D
1321
Am
2311
E
2311
Bb
12341111
G
2131
D
1321
Am
2311
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_ _ _ [G] _ _ _ _ _
_ _ _ _ _ [Bb] _ _ _
_ [Eb] _ _ _ _ [Ab] _ _ _
_ _ _ [Gb] _ _ _ _ [F] _
_ _ _ [Bb] _ _ [G] _ _ _
_ Dunque io volevo fare _ [F] _ il_
_ in qualche modo volevo fare un mestiere che mi consentisse di stare sul palco,
volevo fare l'attore o il cantante, perché da bambino avevo cinque anni erano le due figure
che avevo identificato come persone che stavano su un palco e prendevano un applauso. _ _ _
Il pianoforte è arrivato quasi per caso perché i miei genitori, che non erano musicisti, non erano musicisti in famiglia,
mi hanno proposto di iniziare uno strumento per accompagnare un giorno la mia voce,
in caso avessi fatto davvero il cantante, quindi poteva essere il pianoforte, la chitarra o la fisarmonica.
La scelta è caduta sul pianoforte e io poi mi sono appassionato dello [Bb] strumento.
Ma devo dire, la _ _ _ _ _ _ cosa si è risolta _ decisamente a favore del pianista rispetto alla voglia mia di fare cantante
quando ho incontrato _ sul mio cammino dischi di Renato Carosone,
perché finalmente c'era uno che faceva più o meno quello che avevo in mente io, il guitto, l _ 'autore, il pianista _ preparato,
_ _ però anche il cantautore e il performer, e l'attore in un certo senso.
Quindi lì ho capito che avrei voluto continuare [Em] davvero col pianoforte _ [Ab] e poi mi sono distratto,
quindi prima di [Eb] arrivare a cantare nell'ultimo [Db] disco o cantare qua e là in altri dischi,
ma in [B] questo caso ho scritto [Db] proprio le canzoni, il testo e musica,
[G] prima di arrivare a fare questo mi sono diplomato in pianoforte a Firenze
e nel frattempo di nascosto ho [D] studiato l'improvisazione jazz.
[G] _ _ _
_ _ [D] _ _ _ [G] _ _
Sono andato a lezione subito [D] da Luca Flores [Bm] a Firenze,
poi da [Ab] Mauro Grossi, poi ho seguito sia una jazz con Franco D'Andrea,
Bruno Tommaso che faceva un seminario di arrangiamento al CAM [G] a Firenze,
per cui insomma ho avuto dei buoni insegnanti.
Tutto questo negli anni dell'adolescenza, nel frattempo continuavo ad andare in conservatorio, _ _ _ _ _ _
mai pensando che avrei fatto il pianista classico.
Il mio insegnante lo credeva perché non [D] sapeva che stavo nel frattempo subdolamente studiando [G] jazz,
ma poi dopo il diploma _ gli ho dovuto [Am] confessare che in realtà io avevo in mente altro [G] per la mia vita.
[Gm] _ _ [Am] _ _ _ _ [G] _
_ _ _ [Am] _ _ [D] _ _ [G]
Era [Fm] decisamente meglio non [D] dire nulla [G] in quel conservatorio,
ma in [E] conservatorio in generale, perché il corso di jazz non esisteva
[D] e perché _ _ [G] in generale [Gb] addirittura la voce più comune [D] fra i ragazzi, cioè fra i professori,
[G] e quindi fra i ragazzi perché erano [D] manipolati psicologicamente i professori,
la voce più comune era che suonare jazz ti rovinava [G] le dita, ti rovinava le mani, _
non nel [B] senso fisico vero e proprio, ma ti rovinava l'impostazione delle mani,
e quindi poi suonando Beethoven [D] avreste avuto delle difficoltà
o avresti avuto male alla mano perché [D] avevi studiato jazz.
_ [G] C'erano delle leggende piuttosto _ bizzarre che _ _ [D] venivano supportate [G] anche da _ _ un apparato giornalistico
che parlava dei jazzisti, non so, [Gb] di Thelonious Monk per esempio,
come [Bm] uno che non sapeva suonare, [Am] che buttava [D] la mano e [G] faceva così, sbagliava tutte le note,
e [E] quindi da qui la sua musica era [G] interessante perché lui sbagliava le [E] note
e quindi ha creato una [Gb] musica piena di [G] dissonanze,
che è un po' una leggenda che volendo si poteva applicare anche ai compositori contemporanei.
Non sanno scrivere e quindi fanno questa musica qua,
[Em] ma soprattutto si è applicato ai jazzisti.
[Eb] _ _ _
_ _ I [Em] nemici in conservatorio erano i musicisti di jazz
perché non sapevano [Am] quello che suonavano, in [G] teoria, erano degli [Am] incolti.
[G] Adesso ci sono in giro talmente [Db] tanti, _ _ [Bbm] vistosamente più incolti,
che [E] a confronto i musicisti di [Eb] jazz sembrano [Bb] accademici,
infatti [Fm] adesso il jazz si insegna in [E] conservatorio [C] pericolosamente
perché [Am] speriamo non diventi una musica da [Em] museo.
_ [C] _ _ _
_ _ _ _ _ _ _ _
[E] _ _ _ [Db] Mi [F] pesava suonare la [Am] musica che avrei dovuto portare al [Bb] diploma, certo,
[E] perché non la capivo assolutamente, non avevo l'età adatta o l [B]'esperienza adatta
[Dm] o gli ascolti adatti per capire [Am] qualcosa della 110 di Beethoven,
che invece dovevo [Bb] eseguire, [E] o della pastorale di Beethoven, [Am] o dell'Aurora.
_ _ [G] _ Per cui erano pochissimi gli autori che mi [Db] piacevano.
Io ho [Bbm] insistito per portare pur le [C] piano di Debussy [E] al diploma
[Bb] e per portare la sonata [Eb] di Liszt, che [Am] inspiegabilmente mi piaceva molto.
Inspiegabilmente dico perché io non è che si è [Em] appassionato di quel tipo di musica, del romanticismo.
_ [Am] _ Per cui io sono riuscito a suonare quei due brani,
ma diciamo nel resto dei [Db] dieci anni di conservatorio
[A] _ ho trovato un altro paio di [Eb] cose che [E] erano nelle mie corde,
una ballata di Chopin [B] in Sol minore [E] e poco altro.
E un concerto di [Am] Prokofiev per pianoforte orchestra, che mi ha fatto studiare il mio maestro,
ma per il [D] resto ero obbligato a farlo.
_ [A] _ _ _

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