Chords for De Gregori parla di Dalla
Tempo:
134 bpm
Chords used:
F#
G
G#
Am
Fm
Tuning:Standard Tuning (EADGBE)Capo:+0fret
Start Jamming...
Da Ragusa.
Ciao Principe, ho visto diversi tuoi concerti dal 1992 in poi nonostante sia trentenne.
Volevo sapere se hai cambiato il tuo rapporto con il pubblico dopo la collaborazione con Lucio Dalla.
Forse sì, perché Dalla è una specie di folletto, ma già lo conoscevo chiaramente.
Abbiamo dato parecchie cose insieme a Lucio Dalla.
La vicinanza con uno come lui che salta, balla, non si sa mai cosa c'ha per la testa.
Qualsiasi persona incontri ti modifica, quindi penso che qualcosa sia cambiato anche dopo l'ultimo tour con Dalla.
Ricchi da Civitavecchia.
Lucio spesso nella vita si è accompagnato artisticamente, musicalmente, ad altri [N] artisti, anche in tour.
Francesco meno, deve esserti proprio simpatico Lucio, cioè nel senso ti devi essere trovato molto bene.
È vero, fino a un certo punto, perché ho avuto collaborazioni a destra e a manca.
Ho lavorato con De André, ho fatto un disco con lui, ho iniziato con Benditti,
[Am] mi sono fatto arrangiare una canzone molto bella, il Cuoco di Salò da [G] Franco [G#] Battiato,
ho lavorato con Fossati, un po' con Pino Daniele, ho spiorato.
Se si diceva proprio però come gli altri.
In maniera continuativa l'ho fatto con Lucio trent'un anni fa e lo sto rifacendo adesso.
E non [F#] è un caso, perché io trovo che non potrei farlo con nessun altro, un lavoro di questo tipo, così condiviso.
Io ho proprio la consapevolezza di avere il privilegio di lavorare con un artista come Lucio Dalla.
È un uomo da cui si impara, diverte.
Io credo che anche Lucio poi qualcosa da me voglia imparare.
Hai fatto i tuoi testi?
No, io devo dire che ho avuto la fortuna di lavorare come autore delle musiche con Roberto Goversi,
che è uno dei più grandi poeti del Novecento, con il quale ho fatto nuvolare tante attrezzature.
Ho avuto soprattutto la grande fortuna di lavorare vicino a De Gregori, di capire come faceva i testi lui,
non per imitarlo, ma per trovare una forma di ispirazione, un modello di qualità
verso il quale io tendevo di arrivare.
Per cui ritengo di esserci quasi arrivato.
Ma la cosa buona è che questi due, che sono stati i protagonisti del mio mondo dei testi, del mio mondo letterario,
sono ancora qua vicino a me, Goversi, lo vado a trovare.
E De Gregori ho fortuna di cantare le sue canzoni insieme a lui.
Guardandomi intorno, guardando un mondo di musica italiana che è fatta di colleghi, alcuni dei quali io stimo anche moltissimo,
però non voglio fare nomi, ma non ne vedo due che potrebbero fare insieme quello che stiamo facendo io e lui,
io e Lucio adesso.
Non lo vedo.
Forse mi manca la [G] fantasia, ma non riesco a immaginare.
Hai ragione Francesco, gli elementi sono tanti, oltre alla [Fm] convivenza che già di per sé, voglio dire,
non [F#] è una cosa semplice, ma è anche la sintonia [G#m] artistica.
Cioè non è semplice.
Ma poi ci sono le diverse
C'è proprio una corrispondenza intellettuale fra me e lui.
Non voglio usare la parola amicizia, perché amicizia poi vuol dire tutto, non vuol dire niente,
è comunque una parola che si spende più volentieri in privato.
Però di comunità intellettuale, di intesa intellettuale, di questo credo che possiamo parlare,
e non è una cosa così frequente, non è così
No, no.
E poi le diverse altezze, voi mente
Ah beh, certo.
Sembra proprio lo simolo, che nella letteratura significa quasi la stessa cosa.
Il divertente è che io mi sento gratificato dalla mia statura,
mentre credo che qualche volta sia lui a provare l'imbarazzo
quando andiamo sul palco e ringraziamo insieme,
dalla su.
Cosa vuol dire dalla su?
Però già questo mi dà allegria, mi mette allegria, e credo, spero,
mi piacerebbe che mettesse allegria alla gente lo stesso, [G#] soprattutto ai bassi,
o a quelli che si ritengono bassi.
Ti dico una differenza tra 31 anni fa e adesso,
che mi ricordo che su un pezzo 31 anni fa tu mettevi per terra la fisarmonica,
e ci salivi sopra per arrivare alla mezza.
Questo mi ero scordato, è vero.
Adesso invece, Dallas sta in piedi e io sto su uno sgabbello,
per cui siamo nello stesso frame.
Funzionava bene allora e funziona bene adesso.
Non lo so, me lo ricordo.
Era una bella cosa, la gente si divertiva molto,
che mettevo la [F] fisarmonica e io andavo più [F#] in alto.
Aveva il cuscino.
In quel caso l'altezza per me era imbarazzata.
Volevo sapere, dice Davide87 da Cosenza,
se è previsto un album in studio con Lucio Dalla.
Guarda, ne avevamo parlato, poi alla fine questa cosa,
non lo so, forse la faremo, forse no, chi lo sa.
Bisogna aspettare la
Ciao Principe, ho visto diversi tuoi concerti dal 1992 in poi nonostante sia trentenne.
Volevo sapere se hai cambiato il tuo rapporto con il pubblico dopo la collaborazione con Lucio Dalla.
Forse sì, perché Dalla è una specie di folletto, ma già lo conoscevo chiaramente.
Abbiamo dato parecchie cose insieme a Lucio Dalla.
La vicinanza con uno come lui che salta, balla, non si sa mai cosa c'ha per la testa.
Qualsiasi persona incontri ti modifica, quindi penso che qualcosa sia cambiato anche dopo l'ultimo tour con Dalla.
Ricchi da Civitavecchia.
Lucio spesso nella vita si è accompagnato artisticamente, musicalmente, ad altri [N] artisti, anche in tour.
Francesco meno, deve esserti proprio simpatico Lucio, cioè nel senso ti devi essere trovato molto bene.
È vero, fino a un certo punto, perché ho avuto collaborazioni a destra e a manca.
Ho lavorato con De André, ho fatto un disco con lui, ho iniziato con Benditti,
[Am] mi sono fatto arrangiare una canzone molto bella, il Cuoco di Salò da [G] Franco [G#] Battiato,
ho lavorato con Fossati, un po' con Pino Daniele, ho spiorato.
Se si diceva proprio però come gli altri.
In maniera continuativa l'ho fatto con Lucio trent'un anni fa e lo sto rifacendo adesso.
E non [F#] è un caso, perché io trovo che non potrei farlo con nessun altro, un lavoro di questo tipo, così condiviso.
Io ho proprio la consapevolezza di avere il privilegio di lavorare con un artista come Lucio Dalla.
È un uomo da cui si impara, diverte.
Io credo che anche Lucio poi qualcosa da me voglia imparare.
Hai fatto i tuoi testi?
No, io devo dire che ho avuto la fortuna di lavorare come autore delle musiche con Roberto Goversi,
che è uno dei più grandi poeti del Novecento, con il quale ho fatto nuvolare tante attrezzature.
Ho avuto soprattutto la grande fortuna di lavorare vicino a De Gregori, di capire come faceva i testi lui,
non per imitarlo, ma per trovare una forma di ispirazione, un modello di qualità
verso il quale io tendevo di arrivare.
Per cui ritengo di esserci quasi arrivato.
Ma la cosa buona è che questi due, che sono stati i protagonisti del mio mondo dei testi, del mio mondo letterario,
sono ancora qua vicino a me, Goversi, lo vado a trovare.
E De Gregori ho fortuna di cantare le sue canzoni insieme a lui.
Guardandomi intorno, guardando un mondo di musica italiana che è fatta di colleghi, alcuni dei quali io stimo anche moltissimo,
però non voglio fare nomi, ma non ne vedo due che potrebbero fare insieme quello che stiamo facendo io e lui,
io e Lucio adesso.
Non lo vedo.
Forse mi manca la [G] fantasia, ma non riesco a immaginare.
Hai ragione Francesco, gli elementi sono tanti, oltre alla [Fm] convivenza che già di per sé, voglio dire,
non [F#] è una cosa semplice, ma è anche la sintonia [G#m] artistica.
Cioè non è semplice.
Ma poi ci sono le diverse
C'è proprio una corrispondenza intellettuale fra me e lui.
Non voglio usare la parola amicizia, perché amicizia poi vuol dire tutto, non vuol dire niente,
è comunque una parola che si spende più volentieri in privato.
Però di comunità intellettuale, di intesa intellettuale, di questo credo che possiamo parlare,
e non è una cosa così frequente, non è così
No, no.
E poi le diverse altezze, voi mente
Ah beh, certo.
Sembra proprio lo simolo, che nella letteratura significa quasi la stessa cosa.
Il divertente è che io mi sento gratificato dalla mia statura,
mentre credo che qualche volta sia lui a provare l'imbarazzo
quando andiamo sul palco e ringraziamo insieme,
dalla su.
Cosa vuol dire dalla su?
Però già questo mi dà allegria, mi mette allegria, e credo, spero,
mi piacerebbe che mettesse allegria alla gente lo stesso, [G#] soprattutto ai bassi,
o a quelli che si ritengono bassi.
Ti dico una differenza tra 31 anni fa e adesso,
che mi ricordo che su un pezzo 31 anni fa tu mettevi per terra la fisarmonica,
e ci salivi sopra per arrivare alla mezza.
Questo mi ero scordato, è vero.
Adesso invece, Dallas sta in piedi e io sto su uno sgabbello,
per cui siamo nello stesso frame.
Funzionava bene allora e funziona bene adesso.
Non lo so, me lo ricordo.
Era una bella cosa, la gente si divertiva molto,
che mettevo la [F] fisarmonica e io andavo più [F#] in alto.
Aveva il cuscino.
In quel caso l'altezza per me era imbarazzata.
Volevo sapere, dice Davide87 da Cosenza,
se è previsto un album in studio con Lucio Dalla.
Guarda, ne avevamo parlato, poi alla fine questa cosa,
non lo so, forse la faremo, forse no, chi lo sa.
Bisogna aspettare la
Key:
F#
G
G#
Am
Fm
F#
G
G#
Da Ragusa.
Ciao Principe, ho visto diversi tuoi concerti dal 1992 in poi nonostante sia trentenne.
Volevo sapere se hai cambiato il tuo rapporto con il pubblico dopo la collaborazione con Lucio Dalla.
_ Forse sì, perché _ _ Dalla è una specie di _ folletto, ma già lo conoscevo chiaramente.
Abbiamo dato parecchie cose insieme a Lucio Dalla.
_ La vicinanza con uno come lui che salta, balla, non si sa mai cosa c'ha per la testa.
_ _ _ _ _ _ _
Qualsiasi persona incontri ti modifica, quindi penso che _ qualcosa sia cambiato anche dopo l'ultimo tour con Dalla.
Ricchi da Civitavecchia.
Lucio spesso nella vita si è accompagnato artisticamente, musicalmente, ad altri [N] artisti, anche in tour.
Francesco meno, deve esserti proprio simpatico Lucio, cioè nel senso ti devi essere trovato molto bene.
È vero, fino a un certo punto, perché ho avuto collaborazioni a destra e a manca.
Ho lavorato con De André, ho fatto un disco con lui, ho iniziato con Benditti,
[Am] mi sono fatto arrangiare una canzone molto bella, il Cuoco di Salò da [G] Franco [G#] Battiato,
ho lavorato con Fossati, un po' con Pino Daniele, ho spiorato.
Se si diceva proprio però come gli altri.
In maniera continuativa l'ho fatto con Lucio trent'un anni fa e lo sto rifacendo adesso.
E non [F#] è un caso, perché io trovo che non potrei farlo con nessun altro, un lavoro di questo tipo, così condiviso.
Io ho proprio la consapevolezza di avere il privilegio di lavorare con un artista come Lucio Dalla.
È un uomo da cui _ si impara, diverte.
Io credo che anche Lucio poi qualcosa da me _ voglia imparare.
Hai fatto i tuoi testi?
No, io devo dire che ho avuto la fortuna di lavorare come autore delle musiche con Roberto _ _ _ Goversi,
che è uno dei più grandi poeti del Novecento, con il quale ho fatto nuvolare tante attrezzature.
Ho avuto soprattutto la grande fortuna di lavorare vicino a De Gregori, di capire come faceva i testi lui,
non per imitarlo, ma per trovare una forma di _ ispirazione, un modello di qualità
verso il quale io _ tendevo di arrivare.
Per cui ritengo di esserci quasi arrivato.
Ma la cosa buona è che questi due, _ che sono stati i protagonisti del mio mondo dei testi, del mio mondo letterario,
sono ancora qua vicino a me, Goversi, lo vado a trovare.
E De Gregori ho fortuna di cantare le sue canzoni insieme a lui. _ _ _ _ _
_ _ _ Guardandomi intorno, guardando un mondo di musica italiana che è fatta di colleghi, alcuni dei quali io stimo anche moltissimo,
però non voglio fare nomi, ma non ne vedo due che potrebbero fare insieme quello che stiamo facendo io e lui,
io e Lucio adesso.
Non lo vedo.
Forse mi manca la [G] fantasia, ma _ non riesco a immaginare.
Hai ragione Francesco, gli elementi sono tanti, oltre alla [Fm] convivenza che già di per sé, voglio dire,
non [F#] è una cosa semplice, ma è anche la sintonia [G#m] artistica.
Cioè non è semplice.
Ma poi ci sono le diverse_
C'è proprio una corrispondenza intellettuale fra me e lui.
Non voglio usare la parola amicizia, perché amicizia poi vuol dire tutto, non vuol dire niente,
è comunque una parola che si spende più volentieri in privato.
Però di _ comunità intellettuale, di intesa intellettuale, di questo credo che possiamo parlare,
e non è una cosa così frequente, non è così_
No, no.
E poi le diverse altezze, voi mente_
Ah beh, certo.
Sembra proprio lo simolo, che nella letteratura significa quasi la stessa cosa.
Il divertente è che io mi sento _ gratificato dalla mia statura,
mentre _ credo che qualche volta sia lui a provare l'imbarazzo
quando andiamo sul palco e ringraziamo insieme,
dalla su.
Cosa vuol dire dalla su? _
_ Però già questo mi dà allegria, mi mette allegria, e credo, spero,
mi piacerebbe che _ mettesse allegria alla gente lo stesso, [G#] soprattutto ai bassi,
o a quelli che si ritengono bassi.
Ti dico una differenza tra 31 anni fa e adesso,
che mi ricordo che su un pezzo 31 anni fa tu mettevi per terra la fisarmonica,
e ci salivi sopra per arrivare alla mezza.
Questo mi ero scordato, è vero.
_ _ Adesso invece, _ _ Dallas sta in piedi e io sto su uno sgabbello,
per cui siamo nello stesso frame. _ _
Funzionava bene allora e funziona bene adesso.
_ Non lo so, me lo ricordo.
Era una bella cosa, la gente si divertiva molto,
che mettevo la [F] fisarmonica e io andavo più _ [F#] in alto.
Aveva il cuscino.
In quel caso l'altezza per me era imbarazzata.
Volevo sapere, dice Davide87 da Cosenza,
se è previsto un album in studio con Lucio Dalla.
Guarda, ne avevamo parlato, poi alla fine questa cosa,
non lo so, forse la faremo, forse no, chi lo sa.
_ Bisogna aspettare la
Ciao Principe, ho visto diversi tuoi concerti dal 1992 in poi nonostante sia trentenne.
Volevo sapere se hai cambiato il tuo rapporto con il pubblico dopo la collaborazione con Lucio Dalla.
_ Forse sì, perché _ _ Dalla è una specie di _ folletto, ma già lo conoscevo chiaramente.
Abbiamo dato parecchie cose insieme a Lucio Dalla.
_ La vicinanza con uno come lui che salta, balla, non si sa mai cosa c'ha per la testa.
_ _ _ _ _ _ _
Qualsiasi persona incontri ti modifica, quindi penso che _ qualcosa sia cambiato anche dopo l'ultimo tour con Dalla.
Ricchi da Civitavecchia.
Lucio spesso nella vita si è accompagnato artisticamente, musicalmente, ad altri [N] artisti, anche in tour.
Francesco meno, deve esserti proprio simpatico Lucio, cioè nel senso ti devi essere trovato molto bene.
È vero, fino a un certo punto, perché ho avuto collaborazioni a destra e a manca.
Ho lavorato con De André, ho fatto un disco con lui, ho iniziato con Benditti,
[Am] mi sono fatto arrangiare una canzone molto bella, il Cuoco di Salò da [G] Franco [G#] Battiato,
ho lavorato con Fossati, un po' con Pino Daniele, ho spiorato.
Se si diceva proprio però come gli altri.
In maniera continuativa l'ho fatto con Lucio trent'un anni fa e lo sto rifacendo adesso.
E non [F#] è un caso, perché io trovo che non potrei farlo con nessun altro, un lavoro di questo tipo, così condiviso.
Io ho proprio la consapevolezza di avere il privilegio di lavorare con un artista come Lucio Dalla.
È un uomo da cui _ si impara, diverte.
Io credo che anche Lucio poi qualcosa da me _ voglia imparare.
Hai fatto i tuoi testi?
No, io devo dire che ho avuto la fortuna di lavorare come autore delle musiche con Roberto _ _ _ Goversi,
che è uno dei più grandi poeti del Novecento, con il quale ho fatto nuvolare tante attrezzature.
Ho avuto soprattutto la grande fortuna di lavorare vicino a De Gregori, di capire come faceva i testi lui,
non per imitarlo, ma per trovare una forma di _ ispirazione, un modello di qualità
verso il quale io _ tendevo di arrivare.
Per cui ritengo di esserci quasi arrivato.
Ma la cosa buona è che questi due, _ che sono stati i protagonisti del mio mondo dei testi, del mio mondo letterario,
sono ancora qua vicino a me, Goversi, lo vado a trovare.
E De Gregori ho fortuna di cantare le sue canzoni insieme a lui. _ _ _ _ _
_ _ _ Guardandomi intorno, guardando un mondo di musica italiana che è fatta di colleghi, alcuni dei quali io stimo anche moltissimo,
però non voglio fare nomi, ma non ne vedo due che potrebbero fare insieme quello che stiamo facendo io e lui,
io e Lucio adesso.
Non lo vedo.
Forse mi manca la [G] fantasia, ma _ non riesco a immaginare.
Hai ragione Francesco, gli elementi sono tanti, oltre alla [Fm] convivenza che già di per sé, voglio dire,
non [F#] è una cosa semplice, ma è anche la sintonia [G#m] artistica.
Cioè non è semplice.
Ma poi ci sono le diverse_
C'è proprio una corrispondenza intellettuale fra me e lui.
Non voglio usare la parola amicizia, perché amicizia poi vuol dire tutto, non vuol dire niente,
è comunque una parola che si spende più volentieri in privato.
Però di _ comunità intellettuale, di intesa intellettuale, di questo credo che possiamo parlare,
e non è una cosa così frequente, non è così_
No, no.
E poi le diverse altezze, voi mente_
Ah beh, certo.
Sembra proprio lo simolo, che nella letteratura significa quasi la stessa cosa.
Il divertente è che io mi sento _ gratificato dalla mia statura,
mentre _ credo che qualche volta sia lui a provare l'imbarazzo
quando andiamo sul palco e ringraziamo insieme,
dalla su.
Cosa vuol dire dalla su? _
_ Però già questo mi dà allegria, mi mette allegria, e credo, spero,
mi piacerebbe che _ mettesse allegria alla gente lo stesso, [G#] soprattutto ai bassi,
o a quelli che si ritengono bassi.
Ti dico una differenza tra 31 anni fa e adesso,
che mi ricordo che su un pezzo 31 anni fa tu mettevi per terra la fisarmonica,
e ci salivi sopra per arrivare alla mezza.
Questo mi ero scordato, è vero.
_ _ Adesso invece, _ _ Dallas sta in piedi e io sto su uno sgabbello,
per cui siamo nello stesso frame. _ _
Funzionava bene allora e funziona bene adesso.
_ Non lo so, me lo ricordo.
Era una bella cosa, la gente si divertiva molto,
che mettevo la [F] fisarmonica e io andavo più _ [F#] in alto.
Aveva il cuscino.
In quel caso l'altezza per me era imbarazzata.
Volevo sapere, dice Davide87 da Cosenza,
se è previsto un album in studio con Lucio Dalla.
Guarda, ne avevamo parlato, poi alla fine questa cosa,
non lo so, forse la faremo, forse no, chi lo sa.
_ Bisogna aspettare la