Chords for Ho Visto Nina Volare, intervista alla protagonista "DENTRO FABER LE DONNE" DVD 03
Tempo:
150.35 bpm
Chords used:
Eb
G
C
A
Tuning:Standard Tuning (EADGBE)Capo:+0fret
Start Jamming...
Quando Fabrizio è venuto a trovarmi nel 97, era un sabato pomeriggio,
erano verso le 4,
è arrivato dal cancello dove abitava lui
e è uscito mio suocero.
Dato che a mio suocero gli dicevamo sempre non aprire a tutti, perché sai com'è, non c'è da fidarsi,
aspetta prima di aprire il cancello, chiedi chi è.
Allora mio suocero [Eb] si avvicina al cancello e vede questo signore con i capelli un po' lunghi,
e lui, Fabrizio, gli ha [G] detto chi era, però mio suocero non ha percepito.
E fa, ah, gli ha detto proprio in dialetto, ah io non conosco perché mio suocero è [Eb] meridionale,
io non li apro.
E c'era mio cognato, esce mio cognato, lo vede, fa ma lei è de Andrè? Sì.
Allora le ha chiesto, ha detto la nina abita ancora qui.
Sì, potrei vederla?
È certo.
Io nel cortile che stavo tagliando dei peperoni lì all'ombra, no, col mio grembiule davanti,
mio marito sente i cani di mio suocero a baiare, si affaccia all'angolo della casa e mi fa,
sai chi c'è nel cortile di papà, no?
C'è de Andrè.
Io ho detto, ma va, ma non prendermi in giro, fatti furbo, cosa ti viene in mente oggi?
Nel frattempo lo vedo arrivare.
E allora lì,
lì non ho più capito niente, mi sono emozionata talmente che, non so, per me era tutto un sogno.
E poi io glielo ho detto, ho detto, ma
Fabrizio è [C] passato, sono passati
tanti anni e non ti sei più fatto [G] vedere.
Ho detto, però ti ho ricordato una canzone.
Cioè ho detto, lo so.
Eravamo tutti e due emozionati.
Però nella canzone sì, c'è una cosa che mi ha colpito.
Perché vivevamo in due famiglie
completamente diversi come usi, come abitudini, come modi di pensare.
E io ero piuttosto, diciamo, quasi schiavizzata qui.
Non avevo un modo anche di, insomma, di avere contatto con gli altri.
E quando avevo quasi dieci anni, io penso che lui vedeva come ero,
come [A] vivevo la mia, la mia fanciullezza.
E' come se lui volesse portarmi via, avesse voluto portarmi via di qua.
[N]
erano verso le 4,
è arrivato dal cancello dove abitava lui
e è uscito mio suocero.
Dato che a mio suocero gli dicevamo sempre non aprire a tutti, perché sai com'è, non c'è da fidarsi,
aspetta prima di aprire il cancello, chiedi chi è.
Allora mio suocero [Eb] si avvicina al cancello e vede questo signore con i capelli un po' lunghi,
e lui, Fabrizio, gli ha [G] detto chi era, però mio suocero non ha percepito.
E fa, ah, gli ha detto proprio in dialetto, ah io non conosco perché mio suocero è [Eb] meridionale,
io non li apro.
E c'era mio cognato, esce mio cognato, lo vede, fa ma lei è de Andrè? Sì.
Allora le ha chiesto, ha detto la nina abita ancora qui.
Sì, potrei vederla?
È certo.
Io nel cortile che stavo tagliando dei peperoni lì all'ombra, no, col mio grembiule davanti,
mio marito sente i cani di mio suocero a baiare, si affaccia all'angolo della casa e mi fa,
sai chi c'è nel cortile di papà, no?
C'è de Andrè.
Io ho detto, ma va, ma non prendermi in giro, fatti furbo, cosa ti viene in mente oggi?
Nel frattempo lo vedo arrivare.
E allora lì,
lì non ho più capito niente, mi sono emozionata talmente che, non so, per me era tutto un sogno.
E poi io glielo ho detto, ho detto, ma
Fabrizio è [C] passato, sono passati
tanti anni e non ti sei più fatto [G] vedere.
Ho detto, però ti ho ricordato una canzone.
Cioè ho detto, lo so.
Eravamo tutti e due emozionati.
Però nella canzone sì, c'è una cosa che mi ha colpito.
Perché vivevamo in due famiglie
completamente diversi come usi, come abitudini, come modi di pensare.
E io ero piuttosto, diciamo, quasi schiavizzata qui.
Non avevo un modo anche di, insomma, di avere contatto con gli altri.
E quando avevo quasi dieci anni, io penso che lui vedeva come ero,
come [A] vivevo la mia, la mia fanciullezza.
E' come se lui volesse portarmi via, avesse voluto portarmi via di qua.
[N]
Key:
Eb
G
C
A
Eb
G
C
A
Quando Fabrizio è venuto a trovarmi nel 97, era un sabato pomeriggio, _ _
erano verso le 4,
_ è arrivato dal cancello _ dove abitava lui
_ e è uscito mio suocero.
_ Dato che a mio suocero gli dicevamo sempre non aprire a tutti, perché sai com'è, non c'è da fidarsi,
aspetta prima di aprire il cancello, chiedi chi è.
_ Allora mio suocero [Eb] si avvicina al cancello e vede questo signore con i capelli un po' _ lunghi, _
e lui, Fabrizio, gli ha [G] detto chi era, però mio suocero non ha percepito.
E fa, ah, gli ha detto proprio in dialetto, ah io non conosco perché mio suocero è _ [Eb] meridionale,
io non li apro.
_ E c'era mio cognato, esce mio cognato, lo vede, fa ma lei è de Andrè? Sì.
_ _ _ _ Allora le ha chiesto, ha detto la nina abita ancora qui.
_ Sì, potrei vederla?
È certo.
_ Io nel cortile che stavo tagliando dei peperoni lì all'ombra, no, col mio grembiule davanti,
mio marito sente i cani di mio suocero a baiare, si affaccia all'angolo della casa e mi fa,
_ sai chi c'è nel cortile di papà, no?
C'è de Andrè.
Io ho detto, ma va, ma non prendermi in giro, fatti furbo, cosa ti viene in mente oggi?
Nel frattempo lo vedo arrivare.
E allora lì,
_ lì non ho più capito niente, mi sono emozionata talmente che, _ _ non so, per me era tutto un sogno. _ _
E poi io glielo ho detto, ho detto, ma _
Fabrizio è [C] passato, sono passati _
tanti anni e non ti sei più fatto [G] vedere.
Ho detto, però ti ho ricordato una canzone.
Cioè ho detto, lo so.
_ _ _ Eravamo tutti e due emozionati.
_ Però nella canzone sì, c'è una cosa che mi ha colpito. _
_ _ _ _ _ Perché vivevamo in due famiglie
completamente diversi come usi, come abitudini, come modi di pensare.
_ _ E io ero piuttosto, diciamo, quasi _ schiavizzata qui.
Non avevo un modo anche di, insomma, di avere contatto con gli altri. _
E quando avevo quasi dieci anni, io penso che lui vedeva come ero,
come [A] vivevo la mia, la mia fanciullezza.
_ _ E' come se lui volesse portarmi via, avesse voluto portarmi via di qua.
_ _ _ _ [N] _ _
erano verso le 4,
_ è arrivato dal cancello _ dove abitava lui
_ e è uscito mio suocero.
_ Dato che a mio suocero gli dicevamo sempre non aprire a tutti, perché sai com'è, non c'è da fidarsi,
aspetta prima di aprire il cancello, chiedi chi è.
_ Allora mio suocero [Eb] si avvicina al cancello e vede questo signore con i capelli un po' _ lunghi, _
e lui, Fabrizio, gli ha [G] detto chi era, però mio suocero non ha percepito.
E fa, ah, gli ha detto proprio in dialetto, ah io non conosco perché mio suocero è _ [Eb] meridionale,
io non li apro.
_ E c'era mio cognato, esce mio cognato, lo vede, fa ma lei è de Andrè? Sì.
_ _ _ _ Allora le ha chiesto, ha detto la nina abita ancora qui.
_ Sì, potrei vederla?
È certo.
_ Io nel cortile che stavo tagliando dei peperoni lì all'ombra, no, col mio grembiule davanti,
mio marito sente i cani di mio suocero a baiare, si affaccia all'angolo della casa e mi fa,
_ sai chi c'è nel cortile di papà, no?
C'è de Andrè.
Io ho detto, ma va, ma non prendermi in giro, fatti furbo, cosa ti viene in mente oggi?
Nel frattempo lo vedo arrivare.
E allora lì,
_ lì non ho più capito niente, mi sono emozionata talmente che, _ _ non so, per me era tutto un sogno. _ _
E poi io glielo ho detto, ho detto, ma _
Fabrizio è [C] passato, sono passati _
tanti anni e non ti sei più fatto [G] vedere.
Ho detto, però ti ho ricordato una canzone.
Cioè ho detto, lo so.
_ _ _ Eravamo tutti e due emozionati.
_ Però nella canzone sì, c'è una cosa che mi ha colpito. _
_ _ _ _ _ Perché vivevamo in due famiglie
completamente diversi come usi, come abitudini, come modi di pensare.
_ _ E io ero piuttosto, diciamo, quasi _ schiavizzata qui.
Non avevo un modo anche di, insomma, di avere contatto con gli altri. _
E quando avevo quasi dieci anni, io penso che lui vedeva come ero,
come [A] vivevo la mia, la mia fanciullezza.
_ _ E' come se lui volesse portarmi via, avesse voluto portarmi via di qua.
_ _ _ _ [N] _ _