Chords for Lezioni di Piano Jazz - Introduzione e Cadenze - Video Lezione n. 1

Tempo:
108.25 bpm
Chords used:

G

F

C

D

Dm

Tuning:Standard Tuning (EADGBE)Capo:+0fret
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Lezioni di Piano Jazz - Introduzione e Cadenze - Video Lezione n. 1 chords
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Ciao a tutti, sono Paolo Di Sabatino.
Ho deciso, dopo tanti anni, di condividere con il web la mia esperienza pianistica [N] di jazzista,
nello specifico quella di didatta.
Ho deciso di dare qualche suggerimento per iniziare un [F] discorso didattico sul pianoforte jazz.
Partiremo dalle cadenze armoniche, per poi arrivare anche a consigli sull'improvvisazione
e ad alcuni aspetti [Ab] ritmici fondamentali, secondo me, per intraprendere un percorso didattico nel pianoforte jazz.
Come tutte le cose, anche le cadenze maggiori necessitano [Eb] di un'organizzazione,
quindi io mi sono premurato, insieme al collega Renzo Suggeri,
con il quale abbiamo scritto questo quaderno pratico di musica jazz,
di inserire un capitolo dedicato alle cadenze,
dove si trova una pagina dedicata alle cadenze maggiori, con il voicing scritto,
volendo poi anche la scala di riferimento,
e poi successivamente anche una pagina dedicata alle cadenze minori.
In questo volume abbiamo inserito anche un cd-rom con [N] gli mp3,
e quindi si possono suonare queste cadenze, così come molti altri pezzi inseriti in questo volume,
con delle basi suonate da musicisti,
con lo stile degli Abersold per chi li conosce.
Quindi, il consiglio che do, ovviamente, oltre allo studio delle [C] scale,
[D] scale maggiori, scale minori,
come se si stesse studiando la musica classica,
perché ci si abitua il pollice,
[F]
e quindi quando anche uno dovrà fare una frase,
[Cm]
[G] [F] [C] [F] come potete vedere,
[C] una [E] manualità che viene assolutamente,
io sono diplomato in pianoforte,
e quindi [N] tanti anni a studiare la musica classica,
mi hanno dato una certa tecnica,
che poi ovviamente è parte dell'esecuzione al pianoforte,
non la cosa più importante.
La cosa più importante è la musicalità, ovviamente,
il sentimento e l'aggressività.
Queste sono le cose più importanti, a mio modesto avviso.
Quindi, partendo appunto dallo studio delle scale e degli arpeggi,
che sono un altro, che sono la base per quanto riguarda la tecnica,
la base per quanto riguarda l'armonia, come dicevo prima, sono le cadenze.
Quindi, si inizia [D] dalla cadenza di do,
quindi re minore [G] sol settima,
[C] do, il cosiddetto [G] due, [C] cinque, uno, in gergo,
quindi armonizziamo, e si trova scritto su questa paginetta,
il re [Dm] minore con [F] la settima e la nona,
[G] il sol [F] settima con [E] la tredicesima,
quindi settima, nona, decima, tredicesima,
per [Fm] poi risolvere sul do settima, maggior seven, cosiddetto,
che si può scrivere con il triangolino oppure mai,
comunque è l'accordo che noi troviamo sulla [C] tonica.
In questo caso la tonica ci dà la tonalità,
quindi do maggiore.
[F] [G] A seguire, [C] il do tonica diventa secondo grado
della tonalità successiva,
che appunto si bemolle, [F] due, cinque, [D] uno,
quindi tonalità di [C] do, il do diventa secondo [Eb] grado,
quindi,
[F] [Db] e proseguendo,
[Ab] [Gb] si fanno tutte e dodici le tonalità con questa tecnica.
Il primo step da affrontare è ovviamente
quello di leggere tutte le posizioni,
per far sì che quando poi si faranno a tempo,
saranno suonate nella maniera giusta e non con dei tentennamenti,
perché il time è uno degli aspetti fondamentali della musica jazz.
Quindi, il secondo step è quello di dividere in quarti
la battuta di quattro quarti, quindi se
un, due, tre, quattro, un, due, tre, [F] quattro,
e
[Em]
[F] qui vediamo appunto re minore per una [Dm] battuta,
sol settima [G] tredicesima per un'altra battuta,
[D] e l'arrivo, la [Em] cadenza, il riposo sul do
[D] per due battute.
Dividendo in quarti, ovviamente poi necessita il cosiddetto
andamento swing, e quindi noi sul secondo e sul quarto
movimento dobbiamo porre un accento,
per dare appunto questo senso dello swing,
e viene fuori [F] questo.
[G] [E]
[G]
Quindi, il [A] secondo step è quello di inserire
al basso la cosiddetta dominante, quindi partendo dalla prima cadenza,
che come dicevamo è re minore, sol settima, [D] do,
re, [A]
la, la [G] dominante, sol, re, la [C] dominante, do, [G] sol.
Quindi l'esercizio che io consiglio di fare con questo
simpatico attrezzino che è il [Gb] metronomo,
in realtà bisognerebbe partire dal
un, [D] due, tre, quattro,
[A] [G] così ce l'abbiamo a elevare,
[D] [C] [G] [C] e questo è il movimento [G] del basso,
e con la [F] destra,
[Dm] [G]
[F]
[Dm] [C] [G]
[Eb]
[Ab] e così via,
tutte le cadenze in tutte le tonalità,
stesso lavoro partendo dal primo step
per poi passare a questo secondo step di tonica e dominante ai bassi,
andrà fatto ovviamente anche sulle cadenze minori,
che poi ritroveremo,
cadenze maggiori e cadenze minori,
anche per un ulteriore studio da fare
sulle ritmiche differenti che noi possiamo utilizzare
per arrangiarci un brano in piano solo,
e quindi per un approfondimento delle varie ritmiche
Key:  
G
2131
F
134211111
C
3211
D
1321
Dm
2311
G
2131
F
134211111
C
3211
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_ _ Ciao a tutti, sono Paolo Di Sabatino.
_ Ho deciso, _ dopo tanti anni, di condividere con il web la mia esperienza _ pianistica [N] di jazzista,
nello specifico quella di didatta.
Ho deciso di dare qualche suggerimento _ per iniziare un [F] discorso _ _ didattico sul pianoforte jazz.
Partiremo _ dalle cadenze armoniche, per poi arrivare anche a consigli sull'improvvisazione
e ad alcuni aspetti _ [Ab] ritmici fondamentali, secondo me, per intraprendere un percorso didattico nel pianoforte jazz.
Come tutte le cose, anche le cadenze maggiori necessitano [Eb] di un'organizzazione,
quindi io mi sono premurato, insieme al collega Renzo Suggeri,
_ con il quale abbiamo scritto questo _ _ quaderno pratico di musica jazz,
di inserire _ un capitolo dedicato alle cadenze,
dove si trova una pagina dedicata alle cadenze maggiori, con il voicing scritto,
_ volendo poi anche la scala di riferimento,
e poi successivamente anche una pagina dedicata alle cadenze minori.
In questo volume abbiamo inserito anche un cd-rom con _ [N] gli mp3,
e quindi si possono suonare queste cadenze, così come molti altri pezzi inseriti in questo volume,
con delle basi suonate da musicisti, _
con lo stile degli Abersold per chi li conosce.
Quindi, _ il consiglio che do, ovviamente, oltre allo studio delle [C] scale,
_ _ _ _ [D] scale maggiori, scale minori,
_ _ come se si stesse studiando la musica classica,
perché ci si abitua il _ _ pollice,
_ _ _ _ _ [F] _
e quindi quando anche uno dovrà fare una frase,
[Cm] _ _ _ _
[G] _ _ [F] _ _ _ [C] _ [F] come potete vedere, _ _ _ _ _ _
[C] _ una [E] manualità che viene assolutamente,
io sono diplomato in pianoforte,
e quindi [N] tanti anni a studiare la musica classica,
mi hanno dato _ _ una certa tecnica,
che poi ovviamente è parte dell'esecuzione al pianoforte,
non la cosa più importante.
_ La cosa più importante è la musicalità, ovviamente,
il sentimento e l'aggressività.
Queste sono le cose più importanti, a mio modesto avviso. _
Quindi, partendo _ appunto dallo studio delle scale e degli arpeggi,
che sono un altro, _ che sono la base _ per quanto riguarda la tecnica,
la base per quanto riguarda l'armonia, come dicevo prima, sono le cadenze.
_ Quindi, si inizia [D] dalla cadenza di do,
_ _ _ quindi re minore [G] sol settima,
[C] do, il cosiddetto [G] due, [C] cinque, uno, in gergo,
quindi armonizziamo, e si trova scritto su questa paginetta,
il re [Dm] minore con [F] la settima e la nona,
_ [G] il sol [F] settima con [E] la tredicesima,
quindi settima, nona, decima, tredicesima,
per [Fm] poi risolvere sul do settima, maggior seven, cosiddetto,
che si può scrivere con il triangolino oppure mai,
comunque è l'accordo che noi troviamo sulla [C] tonica.
_ In questo caso la tonica ci dà la tonalità,
quindi do maggiore.
[F] _ _ [G] _ A seguire, [C] _ il do _ tonica diventa secondo grado
della tonalità successiva, _
che appunto si bemolle, [F] due, cinque, [D] uno,
quindi tonalità di [C] do, _ il do diventa secondo [Eb] grado,
quindi, _
_ [F] _ _ _ _ [Db] e proseguendo,
_ [Ab] _ _ [Gb] _ si fanno tutte e dodici le tonalità con questa tecnica.
Il primo step da affrontare è ovviamente
quello di leggere tutte le _ posizioni,
per far sì che quando poi si faranno a tempo, _
saranno suonate nella maniera giusta e non con dei tentennamenti,
perché il time _ è uno degli aspetti fondamentali della musica jazz.
Quindi, il secondo step è quello di dividere in quarti
la battuta di quattro quarti, quindi se
un, due, tre, quattro, un, due, tre, [F] quattro,
e _ _ _ _ _ _
_ [Em] _ _ _ _ _ _ _
_ _ _ [F] qui vediamo appunto re minore per una [Dm] battuta,
sol settima [G] tredicesima per un'altra battuta,
_ [D] e l'arrivo, la [Em] cadenza, il riposo sul do
[D] per due battute.
Dividendo in quarti, ovviamente poi necessita il cosiddetto
andamento swing, e quindi noi sul secondo e sul quarto
_ movimento dobbiamo porre un accento,
per dare appunto questo senso dello swing,
e viene fuori [F] questo.
_ _ _ _ [G] _ [E] _ _
_ [G] _ _ _ _ _ _ _
_ Quindi, il [A] secondo step è quello di inserire
al basso la cosiddetta dominante, quindi partendo dalla prima cadenza,
che come dicevamo è re minore, sol settima, [D] do,
re, [A] _
la, la [G] dominante, sol, re, la [C] dominante, do, [G] sol.
Quindi l'esercizio che io consiglio di fare con questo
simpatico attrezzino che è il [Gb] metronomo, _
_ in realtà bisognerebbe partire dal _
un, [D] due, tre, quattro,
[A] _ [G] così ce l'abbiamo a elevare,
[D] _ _ [C] _ _ [G] _ [C] e questo è il movimento [G] del basso,
e con la [F] destra, _ _ _
_ [Dm] _ _ _ _ [G] _ _ _
_ _ _ _ [F] _ _ _ _
_ _ [Dm] _ _ _ [C] _ [G] _ _
_ _ _ _ _ [Eb] _ _ _
[Ab] e così via,
tutte le cadenze in tutte le tonalità,
stesso lavoro partendo dal primo step
_ per poi passare a questo secondo step di tonica e dominante ai bassi,
andrà fatto ovviamente anche sulle cadenze minori,
che poi ritroveremo,
_ cadenze maggiori e cadenze minori,
anche per un ulteriore studio da fare _ _
sulle ritmiche differenti che noi possiamo utilizzare
per arrangiarci un brano in piano solo,
e quindi per un approfondimento delle varie ritmiche _ _

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