Chords for Mia Martini - Intervista presentazione album La musica che mi gira intorno - 1994
Tempo:
109 bpm
Chords used:
G
C
Dm
Ab
F
Tuning:Standard Tuning (EADGBE)Capo:+0fret
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[G] Allora, [Ab] musica che gira intorno?
Ma quante [G] cose girano intorno alla musica?
Soprattutto, alla fine non finisce che ci sono cose che girano in foco a musica?
Ma è tutto musica, è tutto musica, anche [Ab] il rumore del sole, del [G] mare, il fruscio degli alberi, tutto è musica.
Quello che viviamo tutti i giorni è musica, anche il suono, il frastuono, i rumori della strada, i ritmi urbani, tutto è musica.
E ci gira tutto intorno, dentro, dovunque, no?
I cantatori molti hanno detto che erano morti.
Dopo, [F] dico, degli anni Settanta, la figura del cantatore è mutata.
Tu invece li [G] hai rituscati.
Perché?
Non è una figura così importante che può morire, non morirà mai.
E c'è sempre bisogno di personaggi importanti come loro, loro che fanno la vera opposizione, quella vera.
Perché quella politica, secondo me, è sempre stata un'opposizione finta.
C'è una grande crisi, come giustamente dice Mogola, io gli do ragione, nella canzone italiana,
proprio perché gli autori tendono a [C] tenersi le cose che scrivono per se stessi, se le cantano da sole.
Per cui per gli interpreti c'è poco spazio.
E questo purtroppo succede da un po' di anni.
Ha svuotato [G] un po' il significato di quella che era un po' la musica italiana, perché c'è bisogno anche degli interpreti.
E certo sono importanti questi grandi artisti che scrivono queste cose.
C'è qualcuno che le canta in maniera che la gente le capisca, [C] che senta delle emozioni,
che provi a capire veramente il senso di questi grandi testi.
Ci vuole, ci vuole qualcuno, ci vogliono degli interpreti.
I [Dm] tuoi preferiti sono quelli che immaginano il cantante.
Giustamente.
Me ne [G] manca qualcuno perché c'era poco spazio.
Per esempio?
Beh, ad esempio mi manca molto fino Daniele, al quale [Dm]
voglio dedicare proprio un disco intero.
E manca Granagnello, che ho lasciato da parte un [G] attimo per questo disco, ma lo riprenderò prestissimo.
Paolo Conte?
Paolo Conte è molto interessante, però in questo disco non c'entrava granché,
perché ho fatto un disco che ho scelto delle cose che più che altro mi ispiravano amore.
Cioè cose che [F] secondo me questi grandi, infatti ho lasciato da parte l'impresa sociale di questi grandi artisti.
Ho scelto le cose che [G] secondo me erano scritte in un impeto, in un getto d'amore.
Paolo Conte è molto raffinato, [C] è troppo raffinato per arrivare dritto al cuore [G] come voglio io.
Per cui in questo contesto non ci stava tanto bene.
È molto intellettuale, io lo lascerei in un contesto un attimino [A] più impegnativo.
L'uomo comune che ti fa più fastidio [G] qual è?
La cantante.
Una cosa che odio è essere [C] definita una cantante.
Io sono un musicista, sono un'artista, e secondo me la cantante è un'immagine un po' stantiva,
un po' di mucca, un po' di datato, un po' di [G] antizzo.
Le ultime cantanti per me sono Sarah Vaughan e Lachie Gerald.
[C] Dopo di loro il vuoto, [G] al solito.
Non appartengo assolutamente a questo genere di cose, non sono una cantante.
Spiriamo [Dm] con un'ultima cosa.
Io sono [G] un guisto della televisione.
[Dm] Io sono un giullare, cioè in realtà non capisco nemmeno bene tutto quello che dico.
[G] Qual è invece il peggior danno che può fare un giornalista che invece capisce sempre tutto quello che dice?
Giocare sui controsensi, far credere.
Un giornalista che ha credibilità dovrebbe dire veramente la verità e non lasciarsi prendere dalla televisione.
Un giornalista non dovrebbe mai essere un giullare della [A] televisione,
perché il giornalista è l [G]'unica verità che ci rimane nel giornale, la carta stampata, quello che c'è scritto.
Quindi non dovrebbe mai sconfonderci con quello che è scritto, il massimo della scrittura.
Più scritto della televisione non c'è niente.
Io sono un [C] guisto di massimizzare, però, i [G] miei due vasi, quelli che potevano dire tutto,
perché [D] chiaramente passavano quasi inosservato.
Io ti [G] ringrazio.
Prego, io mi sono divertita comunque.
Io sono stato molto contento.
Quando vuoi dal vivo?
Spero che sì, posso darti un appuntamento?
Ma spero che sì.
Se me lo fai sapere, mi posso avviare solo con te.
Spero che lo fai sapere.
Grazie.
Ma quante [G] cose girano intorno alla musica?
Soprattutto, alla fine non finisce che ci sono cose che girano in foco a musica?
Ma è tutto musica, è tutto musica, anche [Ab] il rumore del sole, del [G] mare, il fruscio degli alberi, tutto è musica.
Quello che viviamo tutti i giorni è musica, anche il suono, il frastuono, i rumori della strada, i ritmi urbani, tutto è musica.
E ci gira tutto intorno, dentro, dovunque, no?
I cantatori molti hanno detto che erano morti.
Dopo, [F] dico, degli anni Settanta, la figura del cantatore è mutata.
Tu invece li [G] hai rituscati.
Perché?
Non è una figura così importante che può morire, non morirà mai.
E c'è sempre bisogno di personaggi importanti come loro, loro che fanno la vera opposizione, quella vera.
Perché quella politica, secondo me, è sempre stata un'opposizione finta.
C'è una grande crisi, come giustamente dice Mogola, io gli do ragione, nella canzone italiana,
proprio perché gli autori tendono a [C] tenersi le cose che scrivono per se stessi, se le cantano da sole.
Per cui per gli interpreti c'è poco spazio.
E questo purtroppo succede da un po' di anni.
Ha svuotato [G] un po' il significato di quella che era un po' la musica italiana, perché c'è bisogno anche degli interpreti.
E certo sono importanti questi grandi artisti che scrivono queste cose.
C'è qualcuno che le canta in maniera che la gente le capisca, [C] che senta delle emozioni,
che provi a capire veramente il senso di questi grandi testi.
Ci vuole, ci vuole qualcuno, ci vogliono degli interpreti.
I [Dm] tuoi preferiti sono quelli che immaginano il cantante.
Giustamente.
Me ne [G] manca qualcuno perché c'era poco spazio.
Per esempio?
Beh, ad esempio mi manca molto fino Daniele, al quale [Dm]
voglio dedicare proprio un disco intero.
E manca Granagnello, che ho lasciato da parte un [G] attimo per questo disco, ma lo riprenderò prestissimo.
Paolo Conte?
Paolo Conte è molto interessante, però in questo disco non c'entrava granché,
perché ho fatto un disco che ho scelto delle cose che più che altro mi ispiravano amore.
Cioè cose che [F] secondo me questi grandi, infatti ho lasciato da parte l'impresa sociale di questi grandi artisti.
Ho scelto le cose che [G] secondo me erano scritte in un impeto, in un getto d'amore.
Paolo Conte è molto raffinato, [C] è troppo raffinato per arrivare dritto al cuore [G] come voglio io.
Per cui in questo contesto non ci stava tanto bene.
È molto intellettuale, io lo lascerei in un contesto un attimino [A] più impegnativo.
L'uomo comune che ti fa più fastidio [G] qual è?
La cantante.
Una cosa che odio è essere [C] definita una cantante.
Io sono un musicista, sono un'artista, e secondo me la cantante è un'immagine un po' stantiva,
un po' di mucca, un po' di datato, un po' di [G] antizzo.
Le ultime cantanti per me sono Sarah Vaughan e Lachie Gerald.
[C] Dopo di loro il vuoto, [G] al solito.
Non appartengo assolutamente a questo genere di cose, non sono una cantante.
Spiriamo [Dm] con un'ultima cosa.
Io sono [G] un guisto della televisione.
[Dm] Io sono un giullare, cioè in realtà non capisco nemmeno bene tutto quello che dico.
[G] Qual è invece il peggior danno che può fare un giornalista che invece capisce sempre tutto quello che dice?
Giocare sui controsensi, far credere.
Un giornalista che ha credibilità dovrebbe dire veramente la verità e non lasciarsi prendere dalla televisione.
Un giornalista non dovrebbe mai essere un giullare della [A] televisione,
perché il giornalista è l [G]'unica verità che ci rimane nel giornale, la carta stampata, quello che c'è scritto.
Quindi non dovrebbe mai sconfonderci con quello che è scritto, il massimo della scrittura.
Più scritto della televisione non c'è niente.
Io sono un [C] guisto di massimizzare, però, i [G] miei due vasi, quelli che potevano dire tutto,
perché [D] chiaramente passavano quasi inosservato.
Io ti [G] ringrazio.
Prego, io mi sono divertita comunque.
Io sono stato molto contento.
Quando vuoi dal vivo?
Spero che sì, posso darti un appuntamento?
Ma spero che sì.
Se me lo fai sapere, mi posso avviare solo con te.
Spero che lo fai sapere.
Grazie.
Key:
G
C
Dm
Ab
F
G
C
Dm
[G] Allora, [Ab] musica che gira intorno?
Ma quante [G] cose girano intorno alla musica?
Soprattutto, alla fine non finisce che ci sono cose che girano in foco a musica?
Ma è tutto musica, è tutto musica, anche [Ab] il rumore del sole, del [G] mare, il fruscio degli alberi, tutto è musica.
Quello che viviamo tutti i giorni è musica, anche il suono, il frastuono, i rumori della strada, i ritmi urbani, tutto è musica.
E ci gira tutto intorno, dentro, dovunque, no?
I cantatori molti hanno detto che erano morti.
Dopo, [F] dico, degli anni Settanta, la figura del cantatore è mutata.
Tu invece li [G] hai rituscati.
Perché?
_ Non è una figura così importante che può morire, non morirà mai.
E c'è sempre bisogno di personaggi importanti come loro, loro che fanno la vera opposizione, quella vera.
Perché quella politica, secondo me, è sempre stata un'opposizione finta.
_ C'è una grande crisi, come giustamente dice Mogola, io gli do ragione, nella canzone italiana,
proprio perché gli autori tendono a [C] tenersi le cose che scrivono per se stessi, se le cantano da sole.
Per cui per gli interpreti c'è poco spazio. _
E questo purtroppo succede da un po' di anni.
Ha svuotato [G] un po' il significato di quella che era un po' la musica italiana, perché c'è bisogno anche degli interpreti.
E certo sono importanti questi grandi artisti che scrivono queste cose.
C'è qualcuno che le canta in maniera che la gente le capisca, _ [C] che senta delle emozioni,
che provi a capire veramente il senso di questi grandi testi.
Ci vuole, ci vuole qualcuno, ci vogliono degli interpreti.
I [Dm] tuoi preferiti sono quelli che immaginano il cantante.
Giustamente.
Me ne [G] manca qualcuno perché c'era poco spazio.
Per esempio?
Beh, ad esempio mi manca molto fino Daniele, al quale [Dm]
voglio dedicare proprio un disco intero.
E manca Granagnello, che ho lasciato da parte un [G] attimo per questo disco, ma lo riprenderò prestissimo.
Paolo Conte?
Paolo Conte è molto interessante, però in questo disco non c'entrava granché,
perché ho fatto un disco che ho scelto delle cose che più che altro mi ispiravano amore.
Cioè cose che [F] secondo me questi grandi, infatti ho lasciato da parte l'impresa sociale di questi grandi artisti.
Ho scelto le cose che [G] secondo me erano scritte in un impeto, in un getto d'amore.
Paolo Conte è molto raffinato, [C] _ è troppo raffinato per arrivare dritto al cuore [G] come voglio io.
Per cui in questo contesto non ci stava tanto bene.
È molto intellettuale, io lo lascerei in un contesto un attimino _ [A] più impegnativo.
L'uomo comune che ti fa più fastidio [G] qual è?
_ La cantante.
Una cosa che odio è essere [C] definita una cantante.
Io _ sono un musicista, sono un'artista, e secondo me la cantante è un'immagine un po' stantiva,
un po' di mucca, un po' di datato, un po' di [G] antizzo.
Le ultime cantanti per me sono Sarah Vaughan e Lachie Gerald.
[C] Dopo di loro il vuoto, [G] al solito.
Non appartengo assolutamente a questo genere di cose, non sono una cantante.
Spiriamo [Dm] con un'ultima cosa.
Io sono [G] un guisto della televisione.
_ _ [Dm] Io sono un giullare, cioè in realtà non capisco nemmeno bene tutto quello che dico. _ _ _
[G] Qual è invece il peggior danno che può fare un giornalista che invece capisce sempre tutto quello che dice?
_ _ _ _ Giocare sui controsensi, far credere.
Un giornalista che ha credibilità dovrebbe dire veramente la verità e non lasciarsi prendere dalla televisione.
Un giornalista non dovrebbe mai essere un giullare della [A] televisione,
perché il giornalista è l [G]'unica verità che ci rimane nel giornale, la carta stampata, quello che c'è scritto.
Quindi non dovrebbe mai sconfonderci con quello che è scritto, il massimo della scrittura.
Più scritto della televisione non c'è niente.
Io sono un [C] guisto di massimizzare, però, i [G] miei due vasi, quelli che potevano dire tutto,
perché [D] chiaramente passavano quasi inosservato.
Io ti [G] ringrazio.
Prego, io mi sono divertita comunque.
Io sono stato molto contento.
Quando vuoi dal vivo?
Spero che sì, posso darti un appuntamento?
Ma spero che sì.
Se me lo fai sapere, mi posso avviare solo con te.
Spero che lo fai sapere.
Grazie.
Ma quante [G] cose girano intorno alla musica?
Soprattutto, alla fine non finisce che ci sono cose che girano in foco a musica?
Ma è tutto musica, è tutto musica, anche [Ab] il rumore del sole, del [G] mare, il fruscio degli alberi, tutto è musica.
Quello che viviamo tutti i giorni è musica, anche il suono, il frastuono, i rumori della strada, i ritmi urbani, tutto è musica.
E ci gira tutto intorno, dentro, dovunque, no?
I cantatori molti hanno detto che erano morti.
Dopo, [F] dico, degli anni Settanta, la figura del cantatore è mutata.
Tu invece li [G] hai rituscati.
Perché?
_ Non è una figura così importante che può morire, non morirà mai.
E c'è sempre bisogno di personaggi importanti come loro, loro che fanno la vera opposizione, quella vera.
Perché quella politica, secondo me, è sempre stata un'opposizione finta.
_ C'è una grande crisi, come giustamente dice Mogola, io gli do ragione, nella canzone italiana,
proprio perché gli autori tendono a [C] tenersi le cose che scrivono per se stessi, se le cantano da sole.
Per cui per gli interpreti c'è poco spazio. _
E questo purtroppo succede da un po' di anni.
Ha svuotato [G] un po' il significato di quella che era un po' la musica italiana, perché c'è bisogno anche degli interpreti.
E certo sono importanti questi grandi artisti che scrivono queste cose.
C'è qualcuno che le canta in maniera che la gente le capisca, _ [C] che senta delle emozioni,
che provi a capire veramente il senso di questi grandi testi.
Ci vuole, ci vuole qualcuno, ci vogliono degli interpreti.
I [Dm] tuoi preferiti sono quelli che immaginano il cantante.
Giustamente.
Me ne [G] manca qualcuno perché c'era poco spazio.
Per esempio?
Beh, ad esempio mi manca molto fino Daniele, al quale [Dm]
voglio dedicare proprio un disco intero.
E manca Granagnello, che ho lasciato da parte un [G] attimo per questo disco, ma lo riprenderò prestissimo.
Paolo Conte?
Paolo Conte è molto interessante, però in questo disco non c'entrava granché,
perché ho fatto un disco che ho scelto delle cose che più che altro mi ispiravano amore.
Cioè cose che [F] secondo me questi grandi, infatti ho lasciato da parte l'impresa sociale di questi grandi artisti.
Ho scelto le cose che [G] secondo me erano scritte in un impeto, in un getto d'amore.
Paolo Conte è molto raffinato, [C] _ è troppo raffinato per arrivare dritto al cuore [G] come voglio io.
Per cui in questo contesto non ci stava tanto bene.
È molto intellettuale, io lo lascerei in un contesto un attimino _ [A] più impegnativo.
L'uomo comune che ti fa più fastidio [G] qual è?
_ La cantante.
Una cosa che odio è essere [C] definita una cantante.
Io _ sono un musicista, sono un'artista, e secondo me la cantante è un'immagine un po' stantiva,
un po' di mucca, un po' di datato, un po' di [G] antizzo.
Le ultime cantanti per me sono Sarah Vaughan e Lachie Gerald.
[C] Dopo di loro il vuoto, [G] al solito.
Non appartengo assolutamente a questo genere di cose, non sono una cantante.
Spiriamo [Dm] con un'ultima cosa.
Io sono [G] un guisto della televisione.
_ _ [Dm] Io sono un giullare, cioè in realtà non capisco nemmeno bene tutto quello che dico. _ _ _
[G] Qual è invece il peggior danno che può fare un giornalista che invece capisce sempre tutto quello che dice?
_ _ _ _ Giocare sui controsensi, far credere.
Un giornalista che ha credibilità dovrebbe dire veramente la verità e non lasciarsi prendere dalla televisione.
Un giornalista non dovrebbe mai essere un giullare della [A] televisione,
perché il giornalista è l [G]'unica verità che ci rimane nel giornale, la carta stampata, quello che c'è scritto.
Quindi non dovrebbe mai sconfonderci con quello che è scritto, il massimo della scrittura.
Più scritto della televisione non c'è niente.
Io sono un [C] guisto di massimizzare, però, i [G] miei due vasi, quelli che potevano dire tutto,
perché [D] chiaramente passavano quasi inosservato.
Io ti [G] ringrazio.
Prego, io mi sono divertita comunque.
Io sono stato molto contento.
Quando vuoi dal vivo?
Spero che sì, posso darti un appuntamento?
Ma spero che sì.
Se me lo fai sapere, mi posso avviare solo con te.
Spero che lo fai sapere.
Grazie.