Chords for Paolo Jannacci e Dalia Gaber - omaggio a Enzo Jannacci (Festival Gaber 2013)
Tempo:
96.625 bpm
Chords used:
G
D#
D
F#
Tuning:Standard Tuning (EADGBE)Capo:+0fret
Start Jamming...
[D#] Senza [D]
che Rocco me ne voglia male, vorrei presentare io una grande superhetto internazionale,
è una signora che arriva da [G] molto lontano, che non voleva salire sul palco e che vorrei
che questo applauso venisse decuplicato per Dalia Gamer, grazie!
[N]
[G] Devo aspettare scusa, per fare una superhetto internazionale mi sono ribellata.
Ma che ribellata, devi aspettare, è buona, dietro le quinte come fanno tutti, no, è
la padrona, deve venire qua.
Padrona, sono la padrona, sono la padrona.
Prego maestro.
Pausa, lunga pausa, dovresti saperlo no?
Tutti voi dovreste saperlo.
E sono mio agio.
Poi c'è dopo la lunga pausa c'è imbarazzo e adesso parto.
Il mio papà era di Milano.
Anche il mio papà era di Milano.
Veramente il mio papà non era proprio di Milano Milano.
Neanche il mio papà era proprio di Milano Milano.
Beh sai insomma, Milano quasi nessuno è veramente di Milano.
Sì nel suo piccolo Milano è come New York, c'è posto per tutti, o almeno c'era.
Il mio papà era molto bravo.
Anche il mio papà era molto bravo.
Il mio papà era un cantante molto famoso.
Anche il mio papà era un cantante molto famoso.
Però il mio papà sapeva anche suonare pianoforte.
Anche il mio papà sapeva suonare la chitarra.
Beh scusami, il pianoforte più importante è la chitarra.
Eh sì, prova a metterti un pianoforte a tracolla e vedi se non è meglio la chitarra.
Questa mi sembra una battuta di mio padre.
A me sembra invece una battuta di mio padre.
Loro due non litigavano mai, erano molto amici.
Ma neanche noi stiamo litigando, stiamo solo discutendo.
Discutevano volentieri anche loro.
Fammi un esempio.
Allora tuo padre disse, la nostra generazione ha perso, intendendola loro ovviamente.
Mio padre le rispose, non è vero, la nostra generazione non ha perso.
Sì, questa me la ricordo anch'io, ma è imbarazzante per noi due andare avanti a raccontarla.
Vabbè, allora se tu ti imbarazzi vado avanti io.
Mio padre disse al tuo, la nostra generazione non ha perso perché abbiamo fatto dei figli come questi due.
Cioè, come noi due.
Te l'avevo detto che era molto imbarazzante.
E se per caso avessero avuto ragione? Ma speriamo.
Ho solo una cosa da rimproverare a quei due.
Credo di saperla anch'io.
Che non è per niente facile essere figli di padri così grandi.
Hai proprio ragione, non è facile.
Ma se può consolarti non credo che sia facile essere figli, in assoluto.
Hai ragione.
Allora tanto vale aver avuto due padri come i nostri.
Gaber e Jannacci.
Scusa, scusa, no scusate, scusate.
Volevi dire Jannacci e Gaber?
Eh no, in ordine alfabetico, Gaber e Jannacci.
Vabbè, se è alfabetico, se è alfabetico, se è alfabetico Gaber e Jannacci, Gaber e Jannacci.
Enzo e Giorgio.
Volevi dire Giorgio e Enzo?
Eh no, in ordine alfabetico, Enzo e Giorgio.
Ah vabbè, se è alfabetico, Enzo e Giorgio.
[F#] Paolo [N]
[G]
Jannacci.
Grazie.
Grazie moltissimo a Michele Serra che ha scritto questo testo appositamente per l'omaggio del Festival Gaber a Enzo Jannacci.
Grazie Paolo.
Grazie Daglio.
che Rocco me ne voglia male, vorrei presentare io una grande superhetto internazionale,
è una signora che arriva da [G] molto lontano, che non voleva salire sul palco e che vorrei
che questo applauso venisse decuplicato per Dalia Gamer, grazie!
[N]
[G] Devo aspettare scusa, per fare una superhetto internazionale mi sono ribellata.
Ma che ribellata, devi aspettare, è buona, dietro le quinte come fanno tutti, no, è
la padrona, deve venire qua.
Padrona, sono la padrona, sono la padrona.
Prego maestro.
Pausa, lunga pausa, dovresti saperlo no?
Tutti voi dovreste saperlo.
E sono mio agio.
Poi c'è dopo la lunga pausa c'è imbarazzo e adesso parto.
Il mio papà era di Milano.
Anche il mio papà era di Milano.
Veramente il mio papà non era proprio di Milano Milano.
Neanche il mio papà era proprio di Milano Milano.
Beh sai insomma, Milano quasi nessuno è veramente di Milano.
Sì nel suo piccolo Milano è come New York, c'è posto per tutti, o almeno c'era.
Il mio papà era molto bravo.
Anche il mio papà era molto bravo.
Il mio papà era un cantante molto famoso.
Anche il mio papà era un cantante molto famoso.
Però il mio papà sapeva anche suonare pianoforte.
Anche il mio papà sapeva suonare la chitarra.
Beh scusami, il pianoforte più importante è la chitarra.
Eh sì, prova a metterti un pianoforte a tracolla e vedi se non è meglio la chitarra.
Questa mi sembra una battuta di mio padre.
A me sembra invece una battuta di mio padre.
Loro due non litigavano mai, erano molto amici.
Ma neanche noi stiamo litigando, stiamo solo discutendo.
Discutevano volentieri anche loro.
Fammi un esempio.
Allora tuo padre disse, la nostra generazione ha perso, intendendola loro ovviamente.
Mio padre le rispose, non è vero, la nostra generazione non ha perso.
Sì, questa me la ricordo anch'io, ma è imbarazzante per noi due andare avanti a raccontarla.
Vabbè, allora se tu ti imbarazzi vado avanti io.
Mio padre disse al tuo, la nostra generazione non ha perso perché abbiamo fatto dei figli come questi due.
Cioè, come noi due.
Te l'avevo detto che era molto imbarazzante.
E se per caso avessero avuto ragione? Ma speriamo.
Ho solo una cosa da rimproverare a quei due.
Credo di saperla anch'io.
Che non è per niente facile essere figli di padri così grandi.
Hai proprio ragione, non è facile.
Ma se può consolarti non credo che sia facile essere figli, in assoluto.
Hai ragione.
Allora tanto vale aver avuto due padri come i nostri.
Gaber e Jannacci.
Scusa, scusa, no scusate, scusate.
Volevi dire Jannacci e Gaber?
Eh no, in ordine alfabetico, Gaber e Jannacci.
Vabbè, se è alfabetico, se è alfabetico, se è alfabetico Gaber e Jannacci, Gaber e Jannacci.
Enzo e Giorgio.
Volevi dire Giorgio e Enzo?
Eh no, in ordine alfabetico, Enzo e Giorgio.
Ah vabbè, se è alfabetico, Enzo e Giorgio.
[F#] Paolo [N]
[G]
Jannacci.
Grazie.
Grazie moltissimo a Michele Serra che ha scritto questo testo appositamente per l'omaggio del Festival Gaber a Enzo Jannacci.
Grazie Paolo.
Grazie Daglio.
Key:
G
D#
D
F#
G
D#
D
F#
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[D#] Senza _ _ _ _ [D] _ _
_ che Rocco me ne voglia male, vorrei presentare io una _ grande _ superhetto internazionale,
è una _ _ _ _ _ _ _ signora _ che _ _ _ arriva da [G] molto lontano, che non voleva salire sul palco e _ _ che vorrei
che questo applauso venisse decuplicato per Dalia Gamer, grazie!
[N] _
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_ _ _ _ _ [G] _ Devo aspettare scusa, per fare una superhetto internazionale mi sono ribellata.
Ma che ribellata, devi aspettare, è buona, dietro le quinte come fanno tutti, no, è
la padrona, deve venire qua.
Padrona, sono la padrona, sono la padrona. _ _ _
Prego maestro. _ _ _ _ _ _
_ _ Pausa, lunga pausa, dovresti saperlo no?
_ Tutti voi dovreste saperlo.
E sono mio agio. _
Poi c'è dopo la lunga pausa c'è imbarazzo _ e adesso parto.
_ Il mio papà era di Milano. _
Anche il mio papà era di Milano.
Veramente il mio papà non era proprio di Milano Milano.
Neanche il mio papà era proprio di Milano Milano.
Beh sai insomma, Milano quasi nessuno è veramente di Milano.
Sì nel suo piccolo Milano è come New York, c'è posto per tutti, o almeno c'era.
_ Il mio papà era molto bravo.
Anche il mio papà era molto bravo.
_ _ Il mio papà era un cantante molto famoso.
Anche il mio papà era un cantante molto famoso.
_ Però il mio papà sapeva anche suonare pianoforte.
Anche il mio papà sapeva suonare la chitarra.
Beh scusami, il pianoforte più importante è la chitarra.
Eh sì, prova a metterti un pianoforte a tracolla e vedi se non è meglio la chitarra.
_ _ Questa mi sembra una battuta di mio padre.
A me sembra invece una battuta di mio padre.
Loro due non litigavano mai, erano molto amici.
Ma neanche noi stiamo litigando, stiamo solo discutendo.
Discutevano volentieri anche loro.
Fammi un esempio.
_ Allora tuo padre disse, _ la nostra generazione ha perso, intendendola loro ovviamente.
Mio padre le rispose, non è vero, la nostra generazione non ha perso.
Sì, questa me la ricordo anch'io, ma è imbarazzante per noi due andare avanti a raccontarla.
Vabbè, allora se tu ti imbarazzi vado avanti io.
Mio padre disse al tuo, la nostra generazione non ha perso perché abbiamo fatto dei figli come questi due. _
Cioè, come noi due.
Te l'avevo detto che era molto imbarazzante.
_ _ _ E se per caso avessero avuto ragione? Ma speriamo.
_ Ho solo una cosa da rimproverare a quei due.
_ Credo di saperla anch'io.
_ Che non è per niente facile essere figli di padri così grandi.
_ Hai proprio _ _ _ _ _ _ _ _
ragione, _ non è facile.
Ma se può consolarti non credo che sia facile essere figli, in assoluto.
Hai ragione.
Allora tanto vale aver avuto due padri come i nostri.
Gaber e Jannacci.
Scusa, scusa, no scusate, scusate.
_ Volevi dire Jannacci e Gaber?
Eh no, in ordine alfabetico, Gaber e Jannacci.
Vabbè, se è alfabetico, se è alfabetico, se è alfabetico Gaber e Jannacci, Gaber e Jannacci.
Enzo e Giorgio.
Volevi dire Giorgio e Enzo?
Eh no, in ordine alfabetico, Enzo e Giorgio.
Ah vabbè, se è alfabetico, Enzo e Giorgio.
[F#] Paolo _ _ _ _ _ _ [N] _ _
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_ _ [G] _ _ _ _ _ _
_ _ _ _ _ _ _ _
_ _ _ _ Jannacci. _
Grazie.
_ _ Grazie moltissimo a Michele Serra che ha scritto questo testo appositamente per l'omaggio del Festival Gaber a Enzo Jannacci.
Grazie Paolo.
Grazie Daglio. _ _ _ _
_ _ _ _ _ _ _ _
_ _ _ _ _ _ _ _
[D#] Senza _ _ _ _ [D] _ _
_ che Rocco me ne voglia male, vorrei presentare io una _ grande _ superhetto internazionale,
è una _ _ _ _ _ _ _ signora _ che _ _ _ arriva da [G] molto lontano, che non voleva salire sul palco e _ _ che vorrei
che questo applauso venisse decuplicato per Dalia Gamer, grazie!
[N] _
_ _ _ _ _ _ _ _
_ _ _ _ _ [G] _ Devo aspettare scusa, per fare una superhetto internazionale mi sono ribellata.
Ma che ribellata, devi aspettare, è buona, dietro le quinte come fanno tutti, no, è
la padrona, deve venire qua.
Padrona, sono la padrona, sono la padrona. _ _ _
Prego maestro. _ _ _ _ _ _
_ _ Pausa, lunga pausa, dovresti saperlo no?
_ Tutti voi dovreste saperlo.
E sono mio agio. _
Poi c'è dopo la lunga pausa c'è imbarazzo _ e adesso parto.
_ Il mio papà era di Milano. _
Anche il mio papà era di Milano.
Veramente il mio papà non era proprio di Milano Milano.
Neanche il mio papà era proprio di Milano Milano.
Beh sai insomma, Milano quasi nessuno è veramente di Milano.
Sì nel suo piccolo Milano è come New York, c'è posto per tutti, o almeno c'era.
_ Il mio papà era molto bravo.
Anche il mio papà era molto bravo.
_ _ Il mio papà era un cantante molto famoso.
Anche il mio papà era un cantante molto famoso.
_ Però il mio papà sapeva anche suonare pianoforte.
Anche il mio papà sapeva suonare la chitarra.
Beh scusami, il pianoforte più importante è la chitarra.
Eh sì, prova a metterti un pianoforte a tracolla e vedi se non è meglio la chitarra.
_ _ Questa mi sembra una battuta di mio padre.
A me sembra invece una battuta di mio padre.
Loro due non litigavano mai, erano molto amici.
Ma neanche noi stiamo litigando, stiamo solo discutendo.
Discutevano volentieri anche loro.
Fammi un esempio.
_ Allora tuo padre disse, _ la nostra generazione ha perso, intendendola loro ovviamente.
Mio padre le rispose, non è vero, la nostra generazione non ha perso.
Sì, questa me la ricordo anch'io, ma è imbarazzante per noi due andare avanti a raccontarla.
Vabbè, allora se tu ti imbarazzi vado avanti io.
Mio padre disse al tuo, la nostra generazione non ha perso perché abbiamo fatto dei figli come questi due. _
Cioè, come noi due.
Te l'avevo detto che era molto imbarazzante.
_ _ _ E se per caso avessero avuto ragione? Ma speriamo.
_ Ho solo una cosa da rimproverare a quei due.
_ Credo di saperla anch'io.
_ Che non è per niente facile essere figli di padri così grandi.
_ Hai proprio _ _ _ _ _ _ _ _
ragione, _ non è facile.
Ma se può consolarti non credo che sia facile essere figli, in assoluto.
Hai ragione.
Allora tanto vale aver avuto due padri come i nostri.
Gaber e Jannacci.
Scusa, scusa, no scusate, scusate.
_ Volevi dire Jannacci e Gaber?
Eh no, in ordine alfabetico, Gaber e Jannacci.
Vabbè, se è alfabetico, se è alfabetico, se è alfabetico Gaber e Jannacci, Gaber e Jannacci.
Enzo e Giorgio.
Volevi dire Giorgio e Enzo?
Eh no, in ordine alfabetico, Enzo e Giorgio.
Ah vabbè, se è alfabetico, Enzo e Giorgio.
[F#] Paolo _ _ _ _ _ _ [N] _ _
_ _ _ _ _ _ _ _
_ _ [G] _ _ _ _ _ _
_ _ _ _ _ _ _ _
_ _ _ _ Jannacci. _
Grazie.
_ _ Grazie moltissimo a Michele Serra che ha scritto questo testo appositamente per l'omaggio del Festival Gaber a Enzo Jannacci.
Grazie Paolo.
Grazie Daglio. _ _ _ _