Chords for L'Alluvione - Riccardo Marasco
Tempo:
82.975 bpm
Chords used:
D
Dm
A
Gm
G
Tuning:Standard Tuning (EADGBE)Capo:+0fret
Start Jamming...
[D]
Oh Rosa, ma che l'hai usata qua io ieri sera?
E sento un gran pisciolio d'acqua.
Agesilao, vien via, e tu lo sai, la solita storia, la sua raggisa di pian di sopra e
suo marito le andavano in bagno e le la fa pisciare il figliolo dalla finestra.
Su mi fiori, Agesilao, va a dìgnar che cosa te sino a qui le burriana.
Va beh, andrò Rosa, io andrò a vedere, ma
Oddio Rosa, e che è successo?
Uuuuuh, quanta roba gialla e passa, oh mammina, so' stecchetti sull'armadio,
in dove torna di casa?
[Dm] Uaaaaa!
Nuoti sommersi in un mare di cacca non sai se ticé di uomo [A] oppure di vacca.
Non sai capire che te è successo, ti pare troppa per [D] essere d'uncesso.
E mentre cerchi di restare a galla l'arno trabocca laggiù dalla [Gm] falla.
scorre veloce [Dm] per via Tornabuoni, al [A] Davide lava, [Dm] fremente i coglioni.
Sei trascinato per via Calzaioli e pensi che ieri ti scevi [A] a Figlioli,
sarà ma domani, ma nemma puttana le pioggia, c'ha un callo che [D] segna Buriana,
tutto ad un tratto sei nel Battistero, ti par di sognare [Gm] ma invece l'è vero,
quel mondo dorato [D] di Santi e [Am] Gesù, lo tocchi con mano l'è sceso [Dm] qua giù.
Ma sei vomitato e gettato in via Roma e ridi, ridi pensando alla [A] Chioma,
che porgerle schiava dove ha la vittoria, e poi come Pisa [Dm] l'ha presa in Meloria,
e via bordeggiando per mille stradine, in quattro e quattro otto [Gm] sei già le
Cascine, là dove c'erano [Dm] tanti finocchi, adesso [A] ci cantano [D] quattro ranocchi.
Fermati palle, via fermati adesso, lascia che l'acqua ti [A] scorra un po' addosso,
attaccata a un palo su non fare pazzo, se un tucciai il palo [D] attaccata il lilli,
ma la corrente la ti porta via, in sulla piazza della [Gm] Signoria,
là dove [G] Cosimo [Dm] monta cavallo, e che [A] tu t'attacchi [D] ai lilli di Lallo.
Tutte le statue che son sui piazzale, berciano in [A] coro,
ma questo è triviale, lo dice Ercole, e sotto c'ha Caco,
che per quell'acqua era mai [Dm] l'ebriaco, gridò lo ferne con la sujuditta,
e la [Gm] medusa che l'è la più dritta, perché per sé o con [D] ascia volata,
sui pelo [A] dell'acqua [Dm] la testa gli ha rassata.
Mortificato per questa gran lagna,
cerca il [A] rifugio alla loggia di Orcagna, dove il romano fa becco il Savino,
gli soffia la moglie [Dm] e lo lascia l'icchino, anche il Marzocco non sa più cosa fare,
perché i leoni [Gm] e un sanno nuotare, senza costume sta [D] lì tutto nudo,
[A] speriamo che l'acqua o [D] mi freghi lo scudo.
Non hai più salvezza, non hai più speranza,
ovunque c'è cacca in [A] frenetica danza, e trascinato dall'onda feroce,
giungi stremato [D] in Santa Croce.
Dante di Marmo, poeta divino,
mi ha [G] sdegnato l'immane Casino, o Fiorentini, mi [Dm] avete esiliato,
prendete [D] la merda che Dio va [Gm] mandato.
[Dm] [N]
Oh Rosa, ma che l'hai usata qua io ieri sera?
E sento un gran pisciolio d'acqua.
Agesilao, vien via, e tu lo sai, la solita storia, la sua raggisa di pian di sopra e
suo marito le andavano in bagno e le la fa pisciare il figliolo dalla finestra.
Su mi fiori, Agesilao, va a dìgnar che cosa te sino a qui le burriana.
Va beh, andrò Rosa, io andrò a vedere, ma
Oddio Rosa, e che è successo?
Uuuuuh, quanta roba gialla e passa, oh mammina, so' stecchetti sull'armadio,
in dove torna di casa?
[Dm] Uaaaaa!
Nuoti sommersi in un mare di cacca non sai se ticé di uomo [A] oppure di vacca.
Non sai capire che te è successo, ti pare troppa per [D] essere d'uncesso.
E mentre cerchi di restare a galla l'arno trabocca laggiù dalla [Gm] falla.
scorre veloce [Dm] per via Tornabuoni, al [A] Davide lava, [Dm] fremente i coglioni.
Sei trascinato per via Calzaioli e pensi che ieri ti scevi [A] a Figlioli,
sarà ma domani, ma nemma puttana le pioggia, c'ha un callo che [D] segna Buriana,
tutto ad un tratto sei nel Battistero, ti par di sognare [Gm] ma invece l'è vero,
quel mondo dorato [D] di Santi e [Am] Gesù, lo tocchi con mano l'è sceso [Dm] qua giù.
Ma sei vomitato e gettato in via Roma e ridi, ridi pensando alla [A] Chioma,
che porgerle schiava dove ha la vittoria, e poi come Pisa [Dm] l'ha presa in Meloria,
e via bordeggiando per mille stradine, in quattro e quattro otto [Gm] sei già le
Cascine, là dove c'erano [Dm] tanti finocchi, adesso [A] ci cantano [D] quattro ranocchi.
Fermati palle, via fermati adesso, lascia che l'acqua ti [A] scorra un po' addosso,
attaccata a un palo su non fare pazzo, se un tucciai il palo [D] attaccata il lilli,
ma la corrente la ti porta via, in sulla piazza della [Gm] Signoria,
là dove [G] Cosimo [Dm] monta cavallo, e che [A] tu t'attacchi [D] ai lilli di Lallo.
Tutte le statue che son sui piazzale, berciano in [A] coro,
ma questo è triviale, lo dice Ercole, e sotto c'ha Caco,
che per quell'acqua era mai [Dm] l'ebriaco, gridò lo ferne con la sujuditta,
e la [Gm] medusa che l'è la più dritta, perché per sé o con [D] ascia volata,
sui pelo [A] dell'acqua [Dm] la testa gli ha rassata.
Mortificato per questa gran lagna,
cerca il [A] rifugio alla loggia di Orcagna, dove il romano fa becco il Savino,
gli soffia la moglie [Dm] e lo lascia l'icchino, anche il Marzocco non sa più cosa fare,
perché i leoni [Gm] e un sanno nuotare, senza costume sta [D] lì tutto nudo,
[A] speriamo che l'acqua o [D] mi freghi lo scudo.
Non hai più salvezza, non hai più speranza,
ovunque c'è cacca in [A] frenetica danza, e trascinato dall'onda feroce,
giungi stremato [D] in Santa Croce.
Dante di Marmo, poeta divino,
mi ha [G] sdegnato l'immane Casino, o Fiorentini, mi [Dm] avete esiliato,
prendete [D] la merda che Dio va [Gm] mandato.
[Dm] [N]
Key:
D
Dm
A
Gm
G
D
Dm
A
[D] _ _ _ _ _ _ _ _
_ _ _ _ _ _ _ _
_ _ Oh Rosa, ma che l'hai usata qua io ieri sera?
E sento un gran pisciolio d'acqua.
_ Agesilao, vien via, e tu lo sai, la solita storia, la sua raggisa di pian di sopra e
suo marito le andavano in bagno e le la fa pisciare il figliolo dalla finestra.
Su mi fiori, Agesilao, va a dìgnar che cosa te sino a qui le burriana.
Va beh, andrò Rosa, io andrò a vedere, ma_
Oddio Rosa, e che è successo?
_ _ Uuuuuh, quanta roba gialla e passa, oh mammina, so' stecchetti sull'armadio,
in dove torna di casa? _ _ _ _ _
_ _ [Dm] _ _ _ _ Uaaaaa!
Nuoti sommersi in un mare di cacca non sai se ticé di uomo [A] oppure di vacca.
Non sai capire che te è successo, ti pare troppa per [D] essere d'uncesso.
E mentre cerchi di restare a galla l'arno trabocca laggiù dalla [Gm] falla.
scorre veloce [Dm] per via Tornabuoni, al [A] Davide lava, [Dm] fremente i coglioni.
Sei trascinato per via Calzaioli e pensi che ieri ti scevi [A] a Figlioli,
sarà ma domani, ma nemma puttana le pioggia, c'ha un callo che [D] segna Buriana,
tutto ad un tratto sei nel Battistero, ti par di sognare [Gm] ma invece l'è vero,
quel mondo dorato [D] di Santi e [Am] Gesù, lo tocchi con mano l'è sceso [Dm] qua giù.
Ma sei vomitato e gettato in via Roma e ridi, ridi pensando alla [A] Chioma,
che porgerle schiava dove ha la vittoria, e poi come Pisa [Dm] l'ha presa in Meloria,
e via bordeggiando per mille stradine, in quattro e quattro otto [Gm] sei già le
Cascine, là dove c'erano [Dm] tanti finocchi, adesso [A] ci cantano [D] quattro ranocchi.
_ Fermati palle, via fermati adesso, lascia che l'acqua ti [A] scorra un po' addosso,
attaccata a un palo su non fare pazzo, se un tucciai il palo [D] attaccata il lilli,
ma la corrente la ti porta via, in sulla piazza della [Gm] Signoria,
là dove [G] Cosimo [Dm] monta cavallo, e che [A] tu t'attacchi [D] ai lilli di Lallo.
Tutte le statue che son sui piazzale, berciano in [A] coro,
ma questo è triviale, lo dice Ercole, e sotto c'ha Caco,
che per quell'acqua era mai [Dm] l'ebriaco, gridò lo ferne con la sujuditta,
e la [Gm] medusa che l'è la più dritta, perché per sé o con [D] ascia volata,
sui pelo [A] dell'acqua [Dm] la testa gli ha rassata.
Mortificato per questa gran lagna,
cerca il [A] rifugio alla loggia di Orcagna, dove il romano fa becco il Savino,
gli soffia la moglie [Dm] e lo lascia l'icchino, anche il Marzocco non sa più cosa fare,
perché i leoni [Gm] e un sanno nuotare, senza costume sta [D] lì tutto nudo,
[A] speriamo che l'acqua o [D] mi freghi lo scudo.
Non hai più salvezza, non hai più speranza,
ovunque c'è cacca in [A] frenetica danza, e trascinato dall'onda feroce,
giungi stremato [D] in Santa Croce.
Dante di Marmo, poeta divino,
mi ha [G] sdegnato l'immane Casino, o Fiorentini, mi [Dm] avete esiliato,
_ prendete [D] la merda che Dio va [Gm] mandato.
[Dm] _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
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_ _ Oh Rosa, ma che l'hai usata qua io ieri sera?
E sento un gran pisciolio d'acqua.
_ Agesilao, vien via, e tu lo sai, la solita storia, la sua raggisa di pian di sopra e
suo marito le andavano in bagno e le la fa pisciare il figliolo dalla finestra.
Su mi fiori, Agesilao, va a dìgnar che cosa te sino a qui le burriana.
Va beh, andrò Rosa, io andrò a vedere, ma_
Oddio Rosa, e che è successo?
_ _ Uuuuuh, quanta roba gialla e passa, oh mammina, so' stecchetti sull'armadio,
in dove torna di casa? _ _ _ _ _
_ _ [Dm] _ _ _ _ Uaaaaa!
Nuoti sommersi in un mare di cacca non sai se ticé di uomo [A] oppure di vacca.
Non sai capire che te è successo, ti pare troppa per [D] essere d'uncesso.
E mentre cerchi di restare a galla l'arno trabocca laggiù dalla [Gm] falla.
scorre veloce [Dm] per via Tornabuoni, al [A] Davide lava, [Dm] fremente i coglioni.
Sei trascinato per via Calzaioli e pensi che ieri ti scevi [A] a Figlioli,
sarà ma domani, ma nemma puttana le pioggia, c'ha un callo che [D] segna Buriana,
tutto ad un tratto sei nel Battistero, ti par di sognare [Gm] ma invece l'è vero,
quel mondo dorato [D] di Santi e [Am] Gesù, lo tocchi con mano l'è sceso [Dm] qua giù.
Ma sei vomitato e gettato in via Roma e ridi, ridi pensando alla [A] Chioma,
che porgerle schiava dove ha la vittoria, e poi come Pisa [Dm] l'ha presa in Meloria,
e via bordeggiando per mille stradine, in quattro e quattro otto [Gm] sei già le
Cascine, là dove c'erano [Dm] tanti finocchi, adesso [A] ci cantano [D] quattro ranocchi.
_ Fermati palle, via fermati adesso, lascia che l'acqua ti [A] scorra un po' addosso,
attaccata a un palo su non fare pazzo, se un tucciai il palo [D] attaccata il lilli,
ma la corrente la ti porta via, in sulla piazza della [Gm] Signoria,
là dove [G] Cosimo [Dm] monta cavallo, e che [A] tu t'attacchi [D] ai lilli di Lallo.
Tutte le statue che son sui piazzale, berciano in [A] coro,
ma questo è triviale, lo dice Ercole, e sotto c'ha Caco,
che per quell'acqua era mai [Dm] l'ebriaco, gridò lo ferne con la sujuditta,
e la [Gm] medusa che l'è la più dritta, perché per sé o con [D] ascia volata,
sui pelo [A] dell'acqua [Dm] la testa gli ha rassata.
Mortificato per questa gran lagna,
cerca il [A] rifugio alla loggia di Orcagna, dove il romano fa becco il Savino,
gli soffia la moglie [Dm] e lo lascia l'icchino, anche il Marzocco non sa più cosa fare,
perché i leoni [Gm] e un sanno nuotare, senza costume sta [D] lì tutto nudo,
[A] speriamo che l'acqua o [D] mi freghi lo scudo.
Non hai più salvezza, non hai più speranza,
ovunque c'è cacca in [A] frenetica danza, e trascinato dall'onda feroce,
giungi stremato [D] in Santa Croce.
Dante di Marmo, poeta divino,
mi ha [G] sdegnato l'immane Casino, o Fiorentini, mi [Dm] avete esiliato,
_ prendete [D] la merda che Dio va [Gm] mandato.
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