Addio Chords by Francesco Guccini
Tempo:
137.9 bpm
Chords used:
D
A
Em
G
Bm
Tuning:Standard Tuning (EADGBE)Capo:+0fret
Start Jamming...
[Em]
[D]
[B]
[D]
Nell'anno 99 di nostra vita, [A]
io, Francesco Guccini, eterno studente, [Bm]
perché la materia
di studio sarebbe infinita [A]
e soprattutto perché so di non sapere niente, [D]
io, chierico vagante,
bandito di strada, [A]
io non artista, solo piccolo baciagliere, [Bm]
perché per colpa di altri vada
a volte [A] mi vergogno di fare il mio mestiere.
Io dico [D] addio a [A] tutte le vostre cazzate infinite,
a [G] riflettori e paiette delle televisioni, alle urla [D] scomposte di politicanti e professionisti,
a quelle [E] vostre glorie vuote da [A] coglioni e dico [D] addio al mondo [A]
inventato del villaggio globale,
alle diete [G] per mantenersi in forma smagliante, a chi parla [D]
sempre di un futuro trionfale e ad
ogni [B] impresa di questo [Em] secolo trionfante, alle [G] magie di moda delle religioni [Em] orientali che da
noi [F#]
nascondono soltanto voti di [D] pensiero, ai [Em]
personaggi cicleggianti dei [A] talk show che
[D]
squittiscono ad ogni ora un nuovo vero, alle [G] futilità pettegole sui calciatori [Em] miliardari,
alle loro [F#]
modelle senza [D] umanità, alle [Em] semplicerne belle in gara sui calendari,
a chi [E]
dimentico e ignora l [A]'umiltà.
[D] Io figlio di una casalinga e di un impiegato,
[A] cresciuto fra i saggi ignoranti di montagna, [Bm] che sapevano d'ante memoria, improvvisavano di poesia,
[A] io tirato sua castagna ed erba spagna, [D] io sempre un momento fa campagnolo inurbato,
[A] due soldi di elementari e uno d'università, [Bm] ma sempre il pensiero quel peso mai scordato,
dove [A] ritrovo anche oggi quattro soldi di civiltà, io dico [D] addio.
A chi [A] si nasconde con proterglie
dietro a un dito, a chi [G] non sceglie, non prende parte, non si sbilancia, lo [D] sceglie a casa per
ritiramento del momento, curando [Em] però sempre di riempirsi la [A] pancia, e dico [D]
addio, alle
[A] commedie tragiche dei sepolchi imbiancati, ai [G] ceroni dei parrucchini per signore, alle lampade
[D] tinture degli eterni non invecchiati, al mondo [Em] fatto di ruffiani e di puttane ore, a chi si
[G] dichiara di sinistro e democratico, per amico di [F#m] tutti, perché non si sa [D] mai, e poi anche chi [Em] di
destra ha i suoi pregi, gli è [A]
simpatico, ed è anche [D] fondamentalista per evitare guai, a questo
[G] orizzonte di affaristi e di [Em] imbroglioni, fatto di [F#m] nebbia pieno di [D] sembrare, ricolmo di [Em] nani,
ballerine e canzoni, di [E] lotterie l'unica fede in cui [A] sperare.
[D]
[B]
Nell'anno 99 di nostra vita,
[A] io è zullare da niente, ma indignato, [Bm] anche ho chi canta con parola sfinita, con un [A] ruggito
che diventa belato, ma te [D] dedico queste parole da poco, che [A] sottendono solo un vizio antico,
sperando però [Bm] che tu non le prenda come un gioco, tu ipocrite [A] uditore, mio simile, [D] mio amico.
[D]
[B]
[D]
Nell'anno 99 di nostra vita, [A]
io, Francesco Guccini, eterno studente, [Bm]
perché la materia
di studio sarebbe infinita [A]
e soprattutto perché so di non sapere niente, [D]
io, chierico vagante,
bandito di strada, [A]
io non artista, solo piccolo baciagliere, [Bm]
perché per colpa di altri vada
a volte [A] mi vergogno di fare il mio mestiere.
Io dico [D] addio a [A] tutte le vostre cazzate infinite,
a [G] riflettori e paiette delle televisioni, alle urla [D] scomposte di politicanti e professionisti,
a quelle [E] vostre glorie vuote da [A] coglioni e dico [D] addio al mondo [A]
inventato del villaggio globale,
alle diete [G] per mantenersi in forma smagliante, a chi parla [D]
sempre di un futuro trionfale e ad
ogni [B] impresa di questo [Em] secolo trionfante, alle [G] magie di moda delle religioni [Em] orientali che da
noi [F#]
nascondono soltanto voti di [D] pensiero, ai [Em]
personaggi cicleggianti dei [A] talk show che
[D]
squittiscono ad ogni ora un nuovo vero, alle [G] futilità pettegole sui calciatori [Em] miliardari,
alle loro [F#]
modelle senza [D] umanità, alle [Em] semplicerne belle in gara sui calendari,
a chi [E]
dimentico e ignora l [A]'umiltà.
[D] Io figlio di una casalinga e di un impiegato,
[A] cresciuto fra i saggi ignoranti di montagna, [Bm] che sapevano d'ante memoria, improvvisavano di poesia,
[A] io tirato sua castagna ed erba spagna, [D] io sempre un momento fa campagnolo inurbato,
[A] due soldi di elementari e uno d'università, [Bm] ma sempre il pensiero quel peso mai scordato,
dove [A] ritrovo anche oggi quattro soldi di civiltà, io dico [D] addio.
A chi [A] si nasconde con proterglie
dietro a un dito, a chi [G] non sceglie, non prende parte, non si sbilancia, lo [D] sceglie a casa per
ritiramento del momento, curando [Em] però sempre di riempirsi la [A] pancia, e dico [D]
addio, alle
[A] commedie tragiche dei sepolchi imbiancati, ai [G] ceroni dei parrucchini per signore, alle lampade
[D] tinture degli eterni non invecchiati, al mondo [Em] fatto di ruffiani e di puttane ore, a chi si
[G] dichiara di sinistro e democratico, per amico di [F#m] tutti, perché non si sa [D] mai, e poi anche chi [Em] di
destra ha i suoi pregi, gli è [A]
simpatico, ed è anche [D] fondamentalista per evitare guai, a questo
[G] orizzonte di affaristi e di [Em] imbroglioni, fatto di [F#m] nebbia pieno di [D] sembrare, ricolmo di [Em] nani,
ballerine e canzoni, di [E] lotterie l'unica fede in cui [A] sperare.
[D]
[B]
Nell'anno 99 di nostra vita,
[A] io è zullare da niente, ma indignato, [Bm] anche ho chi canta con parola sfinita, con un [A] ruggito
che diventa belato, ma te [D] dedico queste parole da poco, che [A] sottendono solo un vizio antico,
sperando però [Bm] che tu non le prenda come un gioco, tu ipocrite [A] uditore, mio simile, [D] mio amico.
Key:
D
A
Em
G
Bm
D
A
Em
_ _ _ _ _ _ _ _
_ _ _ _ [Em] _ _ _ _
_ _ _ [D] _ _ _ _ _
_ _ _ [B] _ _ _ _ _
_ _ _ _ _ _ _ [D] _
Nell'anno 99 di nostra vita, _ _ [A]
io, Francesco Guccini, eterno studente, _ [Bm] _
perché la materia
di studio sarebbe infinita [A]
e soprattutto perché so di non sapere niente, [D] _
io, chierico vagante,
bandito di strada, _ [A]
io non artista, solo piccolo baciagliere, [Bm]
perché per colpa di altri vada
a volte [A] mi vergogno di fare il mio mestiere.
_ _ Io dico [D] addio _ a [A] tutte le vostre cazzate infinite, _
_ a [G] riflettori e paiette delle _ televisioni, alle urla [D] scomposte di politicanti e professionisti,
a quelle [E] vostre glorie vuote da [A] coglioni e dico [D] addio al mondo [A]
inventato del villaggio globale,
alle diete [G] per mantenersi in forma smagliante, a chi parla [D]
sempre di un futuro trionfale e ad
ogni [B] impresa di questo [Em] secolo trionfante, alle [G] magie di moda delle religioni [Em] orientali che da
noi [F#]
nascondono soltanto voti di [D] pensiero, ai _ [Em]
personaggi cicleggianti dei [A] talk show che
[D]
squittiscono ad ogni ora un nuovo vero, alle [G] futilità pettegole sui calciatori [Em] miliardari,
alle loro [F#]
modelle senza [D] umanità, alle [Em] semplicerne belle in gara sui calendari,
_ a chi [E]
dimentico e ignora l [A]'umiltà. _ _ _
_ _ _ [D] Io figlio di una casalinga e di un impiegato,
_ [A] cresciuto fra i saggi ignoranti di _ montagna, [Bm] che sapevano d'ante memoria, improvvisavano di poesia,
_ [A] io tirato sua castagna ed erba spagna, _ [D] io sempre un momento fa campagnolo inurbato,
_ [A] due soldi di elementari e uno d'università, _ [Bm] ma sempre il pensiero quel peso mai scordato,
dove [A] ritrovo anche oggi quattro soldi di civiltà, _ io dico [D] addio.
A chi [A] si nasconde con proterglie
dietro a un dito, a chi [G] non sceglie, non prende parte, non si sbilancia, lo [D] sceglie a casa per
ritiramento del momento, _ curando [Em] però sempre di riempirsi la [A] pancia, e dico [D]
addio, alle
[A] commedie tragiche dei sepolchi imbiancati, _ ai [G] ceroni dei parrucchini per signore, alle lampade
[D] tinture degli eterni non invecchiati, al mondo [Em] fatto di ruffiani e di puttane ore, _ a chi si
[G] dichiara di sinistro e democratico, per amico di [F#m] tutti, perché non si sa [D] mai, e poi anche chi [Em] di
destra ha i suoi pregi, gli è [A]
simpatico, ed è anche [D] fondamentalista per evitare guai, a questo
_ [G] orizzonte di affaristi e di [Em] imbroglioni, _ fatto di [F#m] nebbia pieno di [D] sembrare, ricolmo di [Em] nani,
ballerine e canzoni, di [E] lotterie l'unica fede in cui [A] sperare.
_ _ _ _ _ _ _ [D] _
_ _ _ _ _ _ _ _
_ _ _ _ _ _ _ _
_ _ _ _ _ _ _ [B] _
_ _ _ _ _ _ _ _
Nell'anno 99 di nostra vita, _ _
_ _ [A] io è zullare da niente, ma indignato, _ _ [Bm] anche ho chi canta con parola sfinita, _ con un [A] ruggito
che diventa belato, _ _ ma te [D] dedico queste parole da poco, _ che [A] sottendono solo un vizio antico, _
_ sperando però [Bm] che tu non le prenda come un gioco, tu ipocrite [A] uditore, mio simile, _ _ _ [D] _ mio amico. _
_ _ _ _ _ _ _ _
_ _ _ _ [Em] _ _ _ _
_ _ _ [D] _ _ _ _ _
_ _ _ [B] _ _ _ _ _
_ _ _ _ _ _ _ [D] _
Nell'anno 99 di nostra vita, _ _ [A]
io, Francesco Guccini, eterno studente, _ [Bm] _
perché la materia
di studio sarebbe infinita [A]
e soprattutto perché so di non sapere niente, [D] _
io, chierico vagante,
bandito di strada, _ [A]
io non artista, solo piccolo baciagliere, [Bm]
perché per colpa di altri vada
a volte [A] mi vergogno di fare il mio mestiere.
_ _ Io dico [D] addio _ a [A] tutte le vostre cazzate infinite, _
_ a [G] riflettori e paiette delle _ televisioni, alle urla [D] scomposte di politicanti e professionisti,
a quelle [E] vostre glorie vuote da [A] coglioni e dico [D] addio al mondo [A]
inventato del villaggio globale,
alle diete [G] per mantenersi in forma smagliante, a chi parla [D]
sempre di un futuro trionfale e ad
ogni [B] impresa di questo [Em] secolo trionfante, alle [G] magie di moda delle religioni [Em] orientali che da
noi [F#]
nascondono soltanto voti di [D] pensiero, ai _ [Em]
personaggi cicleggianti dei [A] talk show che
[D]
squittiscono ad ogni ora un nuovo vero, alle [G] futilità pettegole sui calciatori [Em] miliardari,
alle loro [F#]
modelle senza [D] umanità, alle [Em] semplicerne belle in gara sui calendari,
_ a chi [E]
dimentico e ignora l [A]'umiltà. _ _ _
_ _ _ [D] Io figlio di una casalinga e di un impiegato,
_ [A] cresciuto fra i saggi ignoranti di _ montagna, [Bm] che sapevano d'ante memoria, improvvisavano di poesia,
_ [A] io tirato sua castagna ed erba spagna, _ [D] io sempre un momento fa campagnolo inurbato,
_ [A] due soldi di elementari e uno d'università, _ [Bm] ma sempre il pensiero quel peso mai scordato,
dove [A] ritrovo anche oggi quattro soldi di civiltà, _ io dico [D] addio.
A chi [A] si nasconde con proterglie
dietro a un dito, a chi [G] non sceglie, non prende parte, non si sbilancia, lo [D] sceglie a casa per
ritiramento del momento, _ curando [Em] però sempre di riempirsi la [A] pancia, e dico [D]
addio, alle
[A] commedie tragiche dei sepolchi imbiancati, _ ai [G] ceroni dei parrucchini per signore, alle lampade
[D] tinture degli eterni non invecchiati, al mondo [Em] fatto di ruffiani e di puttane ore, _ a chi si
[G] dichiara di sinistro e democratico, per amico di [F#m] tutti, perché non si sa [D] mai, e poi anche chi [Em] di
destra ha i suoi pregi, gli è [A]
simpatico, ed è anche [D] fondamentalista per evitare guai, a questo
_ [G] orizzonte di affaristi e di [Em] imbroglioni, _ fatto di [F#m] nebbia pieno di [D] sembrare, ricolmo di [Em] nani,
ballerine e canzoni, di [E] lotterie l'unica fede in cui [A] sperare.
_ _ _ _ _ _ _ [D] _
_ _ _ _ _ _ _ _
_ _ _ _ _ _ _ _
_ _ _ _ _ _ _ [B] _
_ _ _ _ _ _ _ _
Nell'anno 99 di nostra vita, _ _
_ _ [A] io è zullare da niente, ma indignato, _ _ [Bm] anche ho chi canta con parola sfinita, _ con un [A] ruggito
che diventa belato, _ _ ma te [D] dedico queste parole da poco, _ che [A] sottendono solo un vizio antico, _
_ sperando però [Bm] che tu non le prenda come un gioco, tu ipocrite [A] uditore, mio simile, _ _ _ [D] _ mio amico. _
_ _ _ _ _ _ _ _