Il Pensionato Chords by Francesco Guccini
Tempo:
144.25 bpm
Chords used:
Dm
A
C
Gm
F
Tuning:Standard Tuning (EADGBE)Capo:+0fret
Start Jamming...
[Dm] [D]
[F] [Dm]
[A]
[Dm] Lo sento da oltre il muro che ogni suono fa passare, l'odore quasi povero [A]
di roba da mangiare.
Lo vedo nella luce che anch'io mi ricordo bene, di lampadina fiocca, quella da [Dm] trenta candele.
Fra mobili che non hanno mai visto altri splendori, [D]
giornali vecchi ed angoli [Gm] di polvere e di odori.
[C] Tra i suoni usati e strani [F] dei suoi riti quotidiani, [Gm]
mangiare, [Bb] sgomberare, poi [E] lavare [A] piatti e mani.
[Dm] Lo sento quando torno stanco e tardi alla mattina, aprire la persiana, [A] tirare la tendina.
E mentre sto fumando ancora un'altra sigaretta, andar piano in Pantofole verso il giorno che [Dm] lo aspetta.
E poi lo incontro ancora quando viene l'ora mia, mi [D] dà un piacere assurdo la sua [Gm] antica cortesia.
[C] Buongiorno professore, [F] come sta la sua signora?
[Gm] Ehi gatti, è [Bb] questo tempo che non si [Em] [A] rimette ancora.
[C] Mi [Bb] dice [C] cento volte [F] fra la rete dei giardini, [C]
di una sua [Bb] [C] gatta morta, [F] di una lite coi vicini.
[G] E mi [Gm] racconta piano [Dm] col suo tono un po' sommesso, [E] di quando lui e Bologna erano [A] più giovani di adesso.
[Dm] Io ascolto e i miei pensieri corron dietro alla sua vita, a tutti i volti [G] visti [A] dalla lampadina antica.
A quello odore solito [G] di polvere e di [A] muffa, a tutte le minestre riscaldate sulla [Dm] stufa.
A quel tic-tac di sveglia che enfatizza ogni secondo, ma [D] come da quel posto si [Gm] può mai vedere il mondo?
[C] A un'esistenza andata in [F] tanti giorni uguali e duri, ma [Bb] come anche la storia sia [E] passata fra [Am] quei [D] muri.
[A]
[Dm] Io ascolto e non capisco, e tutto attorno mi stupisce, la vita come fatta e [Em] come uno la [A]
gestisce.
E i mille modi, i tempi, poi le possibilità, le scelte, i cambiamenti, il fatto, le [Dm]
necessità.
E ancora mi domando, se sia stato mai felice, se un [D] dubbio l'ebbe mai, se solo [C] [Gm] oggi si assopisce,
se [C] un dubbio l'abbio avuto poche [F] volte oppure spesso, [Gm] se è stato sufficiente [E] sopravvivere a se [A]
stesso.
[C] Ma poi mi [Bb] [C] accorgo che [F]
probabilmente solo un [Am] tarlo, di uno che [Dm] ha [C] tanto tempo [F] ed anche il lusso di sprecarlo,
[Gm] non posso non so dir per [Dm] niente se peggiore sia, [E] ma con difatti la sua [A]
solitudine o la mia.
[Dm]
Diremo forse un giorno, ma se stava così bene, avrà il marmo con l'angelo che [A] spezza le catene,
con i soldi risparmiati un po' perché non si sa mai, un po' per abitudine e son sempre [Dm] pronti i guai.
Vedremo visi nuove, voci dai sorrisi spenti, [D]
piacere mio son lieto, [Gm]
eravate suoi parenti,
[C] e a poco a poco andrà via [F] dalla nostra mente piena [Gm]
soltanto un 'impressione che [A] ricorderemo [Dm] appena.
[F] [Dm]
[A]
[Dm] Lo sento da oltre il muro che ogni suono fa passare, l'odore quasi povero [A]
di roba da mangiare.
Lo vedo nella luce che anch'io mi ricordo bene, di lampadina fiocca, quella da [Dm] trenta candele.
Fra mobili che non hanno mai visto altri splendori, [D]
giornali vecchi ed angoli [Gm] di polvere e di odori.
[C] Tra i suoni usati e strani [F] dei suoi riti quotidiani, [Gm]
mangiare, [Bb] sgomberare, poi [E] lavare [A] piatti e mani.
[Dm] Lo sento quando torno stanco e tardi alla mattina, aprire la persiana, [A] tirare la tendina.
E mentre sto fumando ancora un'altra sigaretta, andar piano in Pantofole verso il giorno che [Dm] lo aspetta.
E poi lo incontro ancora quando viene l'ora mia, mi [D] dà un piacere assurdo la sua [Gm] antica cortesia.
[C] Buongiorno professore, [F] come sta la sua signora?
[Gm] Ehi gatti, è [Bb] questo tempo che non si [Em] [A] rimette ancora.
[C] Mi [Bb] dice [C] cento volte [F] fra la rete dei giardini, [C]
di una sua [Bb] [C] gatta morta, [F] di una lite coi vicini.
[G] E mi [Gm] racconta piano [Dm] col suo tono un po' sommesso, [E] di quando lui e Bologna erano [A] più giovani di adesso.
[Dm] Io ascolto e i miei pensieri corron dietro alla sua vita, a tutti i volti [G] visti [A] dalla lampadina antica.
A quello odore solito [G] di polvere e di [A] muffa, a tutte le minestre riscaldate sulla [Dm] stufa.
A quel tic-tac di sveglia che enfatizza ogni secondo, ma [D] come da quel posto si [Gm] può mai vedere il mondo?
[C] A un'esistenza andata in [F] tanti giorni uguali e duri, ma [Bb] come anche la storia sia [E] passata fra [Am] quei [D] muri.
[A]
[Dm] Io ascolto e non capisco, e tutto attorno mi stupisce, la vita come fatta e [Em] come uno la [A]
gestisce.
E i mille modi, i tempi, poi le possibilità, le scelte, i cambiamenti, il fatto, le [Dm]
necessità.
E ancora mi domando, se sia stato mai felice, se un [D] dubbio l'ebbe mai, se solo [C] [Gm] oggi si assopisce,
se [C] un dubbio l'abbio avuto poche [F] volte oppure spesso, [Gm] se è stato sufficiente [E] sopravvivere a se [A]
stesso.
[C] Ma poi mi [Bb] [C] accorgo che [F]
probabilmente solo un [Am] tarlo, di uno che [Dm] ha [C] tanto tempo [F] ed anche il lusso di sprecarlo,
[Gm] non posso non so dir per [Dm] niente se peggiore sia, [E] ma con difatti la sua [A]
solitudine o la mia.
[Dm]
Diremo forse un giorno, ma se stava così bene, avrà il marmo con l'angelo che [A] spezza le catene,
con i soldi risparmiati un po' perché non si sa mai, un po' per abitudine e son sempre [Dm] pronti i guai.
Vedremo visi nuove, voci dai sorrisi spenti, [D]
piacere mio son lieto, [Gm]
eravate suoi parenti,
[C] e a poco a poco andrà via [F] dalla nostra mente piena [Gm]
soltanto un 'impressione che [A] ricorderemo [Dm] appena.
Key:
Dm
A
C
Gm
F
Dm
A
C
[Dm] _ _ _ _ _ [D] _
_ _ _ [F] _ _ [Dm] _
_ _ [A] _ _ _ _
[Dm] _ _ _ _ Lo sento da oltre il muro che ogni suono fa _ passare, l'odore quasi povero [A]
di roba da _ mangiare.
Lo vedo nella luce che anch'io mi ricordo bene, di lampadina fiocca, quella da [Dm] trenta candele.
Fra mobili che non hanno mai visto altri splendori, _ [D]
giornali vecchi ed angoli [Gm] di polvere e di odori.
[C] Tra i suoni usati e strani [F] dei suoi riti quotidiani, _ [Gm]
mangiare, [Bb] _ sgomberare, poi [E] lavare [A] piatti e _ mani.
_ [Dm] Lo sento quando torno stanco e tardi alla mattina, aprire la _ persiana, [A] tirare la tendina.
E mentre sto fumando ancora un'altra _ sigaretta, andar piano in Pantofole verso il giorno che [Dm] lo aspetta.
E poi lo incontro ancora quando viene l'ora mia, mi [D] dà un piacere assurdo la sua [Gm] antica _ cortesia.
[C] _ Buongiorno _ professore, [F] come sta la sua signora?
[Gm] Ehi gatti, è [Bb] questo tempo che non si [Em] [A] rimette ancora.
_ _ [C] Mi [Bb] dice [C] cento volte [F] fra la rete dei giardini, [C]
di una sua [Bb] [C] gatta morta, [F] di una lite coi vicini.
[G] E mi [Gm] racconta piano [Dm] col suo tono un po' sommesso, [E] di quando lui e Bologna erano [A] più giovani di adesso. _ _
_ _ [Dm] Io ascolto e i miei pensieri corron dietro alla sua vita, a tutti i volti [G] visti [A] dalla lampadina antica.
A quello odore solito [G] di polvere e di [A] _ muffa, a tutte le minestre _ riscaldate sulla [Dm] _ stufa.
A quel tic-tac di sveglia che enfatizza ogni secondo, ma [D] come da quel posto si [Gm] può mai vedere il mondo?
[C] A un'esistenza andata in [F] tanti giorni uguali e duri, ma [Bb] come anche la storia sia [E] passata fra [Am] quei [D] muri.
[A] _ _
_ [Dm] Io ascolto e non capisco, e tutto attorno mi stupisce, la vita come fatta e [Em] come uno la [A]
gestisce.
E i mille modi, i tempi, poi le _ _ possibilità, le scelte, i cambiamenti, il fatto, le _ [Dm]
necessità.
E ancora mi domando, se sia stato mai felice, se un [D] dubbio l'ebbe mai, se solo [C] [Gm] oggi si assopisce,
se [C] un dubbio l'abbio avuto poche [F] volte oppure spesso, [Gm] se è stato _ _ sufficiente [E] sopravvivere a se [A]
stesso.
_ _ _ [C] Ma poi mi [Bb] [C] accorgo che _ [F] _
probabilmente solo un _ [Am] tarlo, di uno che [Dm] ha [C] tanto tempo [F] ed anche il lusso di _ sprecarlo,
[Gm] non posso non so dir per [Dm] niente se peggiore sia, [E] ma con difatti la sua [A] _
solitudine o la mia. _
_ _ _ _ _ [Dm]
Diremo forse un giorno, ma se stava così bene, _ avrà il marmo con l'angelo che [A] spezza le catene,
con i soldi risparmiati un po' perché non si sa mai, _ un po' per abitudine e son sempre [Dm] pronti i guai. _
Vedremo visi nuove, voci dai sorrisi spenti, [D]
piacere mio son lieto, [Gm]
eravate suoi _ parenti,
[C] e a poco a poco andrà via [F] dalla nostra mente piena [Gm] _
soltanto un _ 'impressione che _ [A] ricorderemo [Dm] appena. _
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_ _ _ [F] _ _ [Dm] _
_ _ [A] _ _ _ _
[Dm] _ _ _ _ Lo sento da oltre il muro che ogni suono fa _ passare, l'odore quasi povero [A]
di roba da _ mangiare.
Lo vedo nella luce che anch'io mi ricordo bene, di lampadina fiocca, quella da [Dm] trenta candele.
Fra mobili che non hanno mai visto altri splendori, _ [D]
giornali vecchi ed angoli [Gm] di polvere e di odori.
[C] Tra i suoni usati e strani [F] dei suoi riti quotidiani, _ [Gm]
mangiare, [Bb] _ sgomberare, poi [E] lavare [A] piatti e _ mani.
_ [Dm] Lo sento quando torno stanco e tardi alla mattina, aprire la _ persiana, [A] tirare la tendina.
E mentre sto fumando ancora un'altra _ sigaretta, andar piano in Pantofole verso il giorno che [Dm] lo aspetta.
E poi lo incontro ancora quando viene l'ora mia, mi [D] dà un piacere assurdo la sua [Gm] antica _ cortesia.
[C] _ Buongiorno _ professore, [F] come sta la sua signora?
[Gm] Ehi gatti, è [Bb] questo tempo che non si [Em] [A] rimette ancora.
_ _ [C] Mi [Bb] dice [C] cento volte [F] fra la rete dei giardini, [C]
di una sua [Bb] [C] gatta morta, [F] di una lite coi vicini.
[G] E mi [Gm] racconta piano [Dm] col suo tono un po' sommesso, [E] di quando lui e Bologna erano [A] più giovani di adesso. _ _
_ _ [Dm] Io ascolto e i miei pensieri corron dietro alla sua vita, a tutti i volti [G] visti [A] dalla lampadina antica.
A quello odore solito [G] di polvere e di [A] _ muffa, a tutte le minestre _ riscaldate sulla [Dm] _ stufa.
A quel tic-tac di sveglia che enfatizza ogni secondo, ma [D] come da quel posto si [Gm] può mai vedere il mondo?
[C] A un'esistenza andata in [F] tanti giorni uguali e duri, ma [Bb] come anche la storia sia [E] passata fra [Am] quei [D] muri.
[A] _ _
_ [Dm] Io ascolto e non capisco, e tutto attorno mi stupisce, la vita come fatta e [Em] come uno la [A]
gestisce.
E i mille modi, i tempi, poi le _ _ possibilità, le scelte, i cambiamenti, il fatto, le _ [Dm]
necessità.
E ancora mi domando, se sia stato mai felice, se un [D] dubbio l'ebbe mai, se solo [C] [Gm] oggi si assopisce,
se [C] un dubbio l'abbio avuto poche [F] volte oppure spesso, [Gm] se è stato _ _ sufficiente [E] sopravvivere a se [A]
stesso.
_ _ _ [C] Ma poi mi [Bb] [C] accorgo che _ [F] _
probabilmente solo un _ [Am] tarlo, di uno che [Dm] ha [C] tanto tempo [F] ed anche il lusso di _ sprecarlo,
[Gm] non posso non so dir per [Dm] niente se peggiore sia, [E] ma con difatti la sua [A] _
solitudine o la mia. _
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Diremo forse un giorno, ma se stava così bene, _ avrà il marmo con l'angelo che [A] spezza le catene,
con i soldi risparmiati un po' perché non si sa mai, _ un po' per abitudine e son sempre [Dm] pronti i guai. _
Vedremo visi nuove, voci dai sorrisi spenti, [D]
piacere mio son lieto, [Gm]
eravate suoi _ parenti,
[C] e a poco a poco andrà via [F] dalla nostra mente piena [Gm] _
soltanto un _ 'impressione che _ [A] ricorderemo [Dm] appena. _
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